Monta la rabbia dei tifosi, che ora pensano a proteste clamorose
TREVISO CANCELLATA DAL BASKET: "LA COLPA È DEI BENETTON"
Meneghin: "Avevo offerto la Legadue, l'hanno rifiutata"
TREVISO Il giorno dopo monta la rabbia dei tifosi. La maggior parte inizia ad elaborare il lutto cercando di individuare qualche colpevole: chi bisogna ringraziare della scomparsa della pallacanestro a Treviso? La Federazione ieri ha emesso la sentenza di morte, chiaro, ma tanti cominciano a guardare dentro casa, individuando proprio in Gilberto Benetton, e nel suo braccio destro Giorgio Buzzavo, a.d. di Verde Sport, i cosiddetti mandanti. Proprio loro che in tanti anni avevano assistito compiaciuti ai trionfi biancoverdi ora sono guardati con sospetto. la domanda è: perché la famiglia Benetton non ha mai voluto consegnare l’intera Pallacanestro Treviso a chi aveva voglia di farla sopravvivere, invece di tenersi il vivaio e, in tal modo, impedire che Treviso Basket avesse il via libera federale? Poi è emersa anche un'altra questione: il presidente Fip Dino Meneghin ha detto che, conscio dell'impossibilità di concedere la serie A a Treviso Basket, aveva suggerito di accontentarsi della Legadue. "La A doveva tornare prima possibile a 16 squadre, senza ripescaggi. Mi dispiace moltissimo per il gruppo che ha lavorato al progetto, Pittis, Coldebella, gli imprenditori, e questo è un pensiero non solo mio ma di tutto il Consiglio. Il problema è che i Benetton hanno detto un anno e mezzo fa di andare via, da quel momento non è successo niente riducendosi a trovare una soluzione solo negli ultimi giorni. Parere sicuramente determinante è stato quello della Lega che, pur capendo tutta la storia, non poteva essere favorevole. Il pericolo era di aprire, con questa sorta di scissione, un caso molto pericoloso in futuro, difficile da gestire. La discussione è stata lunga e faticosa, Treviso ha una storia. Ma non potevamo scavalcare i regolamenti. Quando s'era saputo della rinuncia di Piacenza in LegaDue avevo chiamato Coldebella chiedendo di sentire i soci per arrivare a una strada che li portasse ad accettare il secondo campionato pro. "O la A o nulla", è stata sempre la loro linea. Sono rimasto deluso, questo rifiuto proprio non l'ho capito".
Per la verità non s'è capito anche il perchè di questa proposta: a norma di regolamento, tanto caro a Roma, Treviso Basket non avrebbe avuto diritto a disputare un torneo offerto dalla Fip, Legadue e Dilettanti; Treviso Basket aveva chiesto semplicemente di subentrare a Pallacanestro Treviso, cioè in serie A. Questo era l'obiettivo per il quale era nata la società.
Intanto i tifosi iniziano a compattarsi per organizzare qualche forma concreta di protesta: chi suggerisce di ritirare i ragazzini dalle giovanili Benetton, chi andare a scaricare davanti a Villa Minelli i propri cimeli, chi a protestare sotto la casa di Buzzavo.