La piccola Chiara costretta a subire la battaglia legale tra mamma e papÃ
BIMBA CONTESA TRA EX CONIUGI: DOPO CITTADELLA TOCCA A TREVISO
La donna a processo per stalking, lui per non aver pagato gli alimenti
TREVISO - (gp) Dopo la vicenda di Leonardo, il bimbo di Cittadella prelevato a forza dalla Polizia mentre si trovava a scuola, un'altra storia dai contorni di certo meno cruenti vede battagliare in un'aula di tribunale due ex coniugi 40enni a colpi di querele. E in mezzo, come sempre più spesso accade purtroppo, c'è una bambina di otto anni che suo malgrado si vede costretta a subire le conseguenze della guerra tra i suoi genitori. Alla sbarra, per rispondere dell'accusa di stalking, è finita la madre della piccola, trascinata di fronte al giudice dall'ex marito, a sua volta denunciato per il mancato pagamento degli alimenti dopo la separazione. Una vicenda che va avanti da sette anni, in pratica da quando la bambina ne aveva appena uno. Marito e moglie, dopo la nascita di Chiara (chiameremo così la piccola), avevano deciso di troncare la loro relazione. Inizialmente sembravano d'accordo, tanto che la separazione di fronte al giudice fu consensuale e l'affidamento della piccola venne assegnato senza problemi di sorta alla madre. All'epoca il padre di Chiara aveva un'azienda che funzionava bene, tanto da potersi permettere di passare ogni mese all'ex moglie e alla figlia un assegno di mantenimento da 4 mila euro. Una situazione all'apparenza risolta nel migliore dei modi, soprattutto per il benessere di Chiara, ma i problemi col tempo cominciarono a venire a galla. Stando alle accuse mosse dall'uomo, l'ex moglie, a cui i servizi sociali avevano suggerito di non tagliare fuori il padre di Chiara dalla sua vita per favorirne l'educazione, avrebbe iniziato a tempestarlo di chiamate a qualsiasi ora del giorno e della notte (150 nell'arco di sei mesi). Chiamate tutt'altro che amichevoli, dice lui, ma continuamente costellate di insulti e accuse per la fine della loro storia e per il comportamento, secondo lei, troppo assente nella vita della figlia. Condotta che spinse il padre prima a denunciare la donna per stalking e poi a chiedere l'affidamento della figlia, negato poi dal giudice. La situazione col tempo si aggravò ulteriormente quando l'azienda dell'uomo, complice la crisi economica, dovette chiudere. Il padre di Chiara trovò presto lavoro come impiegato ma si vide ridurre lo stipendio a 1.500 euro al mese. Di conseguenza anche l'assegno mensile non poteva più essere di 4 mila euro. Circostanza che non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco facendo partire la contro querela della madre di Chiara per il mancato pagamento degli alimenti. Una battaglia legale che continua a coinvolgere più di tutti la piccola, costretta a vivere contesa tra i suoi genitori che oltretutto vede a singhiozzo, soprattutto il padre.