Nel corso di un incidente probatorio una romena di 25 anni conferma le accuse
SFRUTTATA DALLA FAMIGLIA DEL SUO RAGAZZO: PARLA LA VITTIMA
Sotto inchiesta padre, madre e figlio residenti a Zero Branco
ZERO BRANCO – (gp) Padre, compagna e figlio vivevano con i soldi ottenuti mandando sulla strada a prostituirsi la fidanzata del giovane, una 25enne romena. Stando alle accuse la giovane era costretta a vendersi sul Terraglio a Mogliano Veneto e a consegnare parte del denaro alla sua famiglia adottiva mentre una quota veniva inviata in Romania, alla madre. Dichiarazioni messe nero su bianco proprio dalla vittima nel corso di un incidente probatorio in cui ha confermato le accuse mosse a carico di Bardh Marku, albanese di 41 anni residente a Zero Branco, Maria Mirabela Popa, 28enne romena compagna dell'uomo e ballerina di lap dance al “Prestige” di Scorzè ed il 18enne Lazer Marku, figlio dell'uomo. I tre, finiti in manette al termine di un'indagine condotta dalla Squadra Mobile di Treviso il 24 ottobre scorso, sono accusati di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La 25enne, in Italia almeno dall'inizio dell'anno e ospitata dalla famiglia del fidanzato, vendeva il proprio corpo all'incrocio con via Ruffino. Guadagnava mediamente tra i 500 e i 600 euro a sera, che sarebbero stati puntualmente consegnati agli sfruttatori che si sarebbero poi occupati di inviarne una parte in patria. Ad avviare l'indagine era stata, nel giugno 2011, una lucciola romena che raccontò alla polizia di essere stata avvicinata dal 41enne albanese che la costringeva a vendere il proprio corpo. La denuncia non aveva trovato riscontri ma aveva permesso di ricostruire un'altra vicenda di sfruttamento: il sospetto era che la squillo in questione avesse voluto segnalare alla polizia l'uomo per “danneggiare la concorrenza”. In realtà poco importa per quale motivo la lucciola avesse parlato: gli agenti sono riusciti a portare a galla una vicenda di sfruttamento che la vittima ha confermato e ricostruito per filo e per segno di fronte al giudice.