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L'intervista all'organizzatore del festival, Amedeo Lombardi
L'HOME ROCK FESTIVAL DEVE ESSERE UN INVESTIMENTO PER TREVISO
Sempre a rischio la quarta edizione del "Miglior Festival d'Italia"
TREVISO - “Per noi restare a Treviso è vitale, amiamo la città e ameremo stare qua.” Amedeo Lombardi, ideatore e organizzatore dell'Home Rock Festival, non ha certezze sul futuro “trevigiano” del festival.
Se dal punto di vista artistico iniziano a delinearsi le linee guida della manifestazione, sul fronte della logistica gli organizzatori dell'evento sono ancora titubanti e si chiedono se valga veramente la pena rimanere a Treviso. “E' un investimento che la città deve fare su sé stessa, dal punto di vista sociale e dal punto di vista culturale, ma anche e soprattutto da quello commerciale”.
La volontà “affettiva” sembra infatti scontrarsi con quella “effettiva”: “Il problema – continua Lombardi - è che non riusciamo a far capire alla città qual è il vero valore di una manifestazione che pur portando risultati come 85.000 presenze, non riesce ad essere ancora ben radicata nel tessuto della città.”
Ad una manifestazione gratuita – nominato miglior Festival d'Italia per il 2012 - che vuole diventare sempre più internazionale nella line-up, e quindi anche nel pubblico, dovrebbe seguire parallelamente uno sviluppo dei servizi, di concerto con tutta la città.
Cinque le richieste avanzate dagli organizzatori per garantire che il festival rimanga a Treviso: bonificare e attrezzare l'area, rendendola idonea allo svolgimento di altre manifestazioni; agevolare la gestione di parcheggi e viabilità, istituendo anche dei servizi di bus navetta per il centro, la stazione e l'aeroporto; ampliare il cartellone culturale con mostre e manifestazioni da proporre nel centro storico durante la giornata; realizzare un campeggio temporaneo nella zona dell'area Dogana e predisporre un piano di sconti e agevolazioni con attività e hotel convenzionati.
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