Interrogato il 43enne nigeriano arrestato per maltrattamenti in famiglia
IL "PADRE-PADRONE" RIMANE IN SILENZIO E CHIEDE LA LIBERTÀ
Il suo legale avanza la richiesta del solo divieto di dimora
PREGANZIOL – (gp) Ha scelto di rimanere in silenzio di fronte al gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia il 43enne nigeriano raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per aver malmenato con calci e pugni, secondo l'accusa, la moglie ed i due figli minorenni. L'operaio residente a Preganziol, difeso dall'avvocato Alessandra Nava, ha chiesto la modifica della misura restrittiva nel solo divieto di dimora nel comune di Preganziol, trovando alloggio presso l'abitazione di un fratello. Il giudice si è riservato la decisione concedendo alla difesa un paio di giorni per produrre documenti che attestino la non pericolosità dell'uomo e smontino le accuse mosse contro di lui. Stando alla ricostruzione delle forze dell'ordine però, il 43enne per anni si sarebbe reso protagonista di violenze fisiche e psicologiche nei confronti di moglie e figli. Le indagini dei carabinieri di Mogliano Veneto avrebbero documentato gli abusi di cui l'uomo si sarebbe reso responsabile fin dal 2009 quando i carabinieri, su segnalazione di alcuni vicini, intervennero dopo una furibonda sfuriata dell'africano.