ASCOLTA IL SERVIZIO ON-LINE |
Anno orribile: nei primi sei mesi perse tante aziende quanto in tutto il 2012
"GLI INDUSTRIALI TREVIGIANI IMITINO IL MODELLO DIESEL PER SALVARE I TERZISTI"
Pozza (Confartigianato): "Contro il Durt, a settembre in piazza"
TREVISO - Renzo Rosso, titolare della Diesel, ha lanciato un piano per favorire il credito alle piccole aziende che lavorano per il suo gruppo. Un esempio da seguire anche per gli industriali trevigiani, secondo Mario Pozza, presidente della Confartigianato della Marca. Quello della liquidità, del resto rimane uno dei fattori cruciali nelle difficoltà vissute dalle aziende artigiane. Così come la burocrazia, che anzi, malgrado i numerosi proclami di semplificazione, continua ad aggravarsi. Tanto che, se non verrà ritirato entro il prossimo settembre, gli artigiani della provincia sono pronti a scendere in piazza contro il “Durt”, ulteriore documento per certificare la regolarità tributaria delle ditte, appena introdotto dal governo.
Adempimenti, normative inadeguate e contraddittorie, tasse e stretta nei prestiti, non fanno che complicare i problemi delle piccole imprese nostrane, già alle prese con una gravissima crisi di mercato. Il 2013, avvertono da Confartigianato, si avvia ad essere il peggior anno dall'inizio della recessione. Nei primi sei mesi dell'anno in corso, nella Marca, sono sparite 519 imprese, tante quante (520) nell'intero 2012. Il numero di dipendenti (almeno per le ditte iscritte all'ente bilaterale di settore) registra una flessione del 3%, con un picco superiore al 10% nell'edilizia. In calo, a fine 2012, anche i fatturati (meno 6%), gli investimenti in macchinari (meno 22) e i leasing (meno 14,7). Più in tensione la Sinistra Piave rispetto al comprensorio castellano – montebellunese e all'area del capoluogo: colpa della maggior concentrazione in quella fascia di aziende del legno- arredo, a loro volta tra le più in sofferenza.