Il figlio della cuoca che l'ha inventato: "Rispettare la ricetta originale"
LA BATTAGLIA PER IL TIRAMISÙ DOC APPASSIONA ANCHE GLI INGLESI
Articoli su Guardian e Daily Telegraph dopo le richieste di tutela di Zaia
TREVISO - La decisione del presidente del Veneto, Luca Zaia, di avviare il processo che conduca il tiramisù trevigiano al riconoscimento di STG (Specialità territoriale garantita) ha avuto ampia eco sui giornali britannici, sempre piuttosto attenti all'enograstronomia made in Italy.
Il Guardian, nella sua versione on line, dedica alla vicenda un lungo articolo del corrispondente da Roma, Tom Kington, dal titolo: "Salvate il tiramisù".
Dopo aver ricordato le mille versioni del tiramisu a livello internazionale, in particolare quella con le fragole (che evidentemente in Gran Bretagna va per la maggiore), e aver paragonato il dolce ad altri prodotti italiani che a causa di una scarsa tutela sono stati clonati sui mercati mondiali e hanno visto il loro storico brand screditato da contraffazioni, il giornalista intervista Zaia e Carlo Campeol. Il ristoratore, patron delle Beccherie e figlio di Alba, la cuoca che secondo una delle più accreditate tradizioni nel 1970 inventò il celeberrimo dolce, si scaglia contro chi tradisce la ricetta canonica con altri ingredienti, come appunto fragole o liquori: "Quello non è tiramisù – dichiara Campeol -, dobbiamo codificare gli ingredienti per impedire che lo rovinino per sempre".
Anche il Daily Telegraph, altra prestigiosa testata inglese, interviene sul tema con un articolo dal titolo "Treviso rivendica il tiramisù” firmato dal corrispondente da Roma Nick Squires. Dopo aver ricordato gli ingredienti della ricetta, il Telegraph da' voce al governatore del Veneto che conferma: "Stiamo per presentare un dossier per avere la certificazione che il tiramisù e' un tipico dolce trevigiano - dice Zaia - anche per combattere le tante, troppe imitazioni".