Floriana Casellato: "Il ministero degli Esteri rafforzerà l'ambasciata italiana"
ADOZIONI BLOCCATE IN CONGO, MARCO MORANDIN VERSO TREVISO
A Kinshasa restano la moglie Franscesca e il figlio Simon
TREVISO - E' atteso per domani a Treviso, Marco Morandin, il genitore trevigiano rimasto bloccato per mesi nella Repubblica Democratica del Congo, dove era andato per completare l'iter di adozione di un bambino. A Kinshasa, insieme ad altri italiani, è rimasta la moglie Francesca, con il loro figlio adottivo.
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino rinforzerà l’ambasciata italiana nel paese africano, rivela la parlamentare trevigiana Floriana Casellato, proprio per dare tutta l'assistenza possibile ai nostri connazionali. La deputata del Pd di Maserada si riunirà mercoledì a Roma con gli altri colleghi che stanno seguendo il caso, per decidere le prossime mosse.
“Attendo che Marco rientri da Kinshasa per incontrarlo e confortarlo, il ritorno senza Francesca e Simon è sicuramente difficile, tutti noi speravamo che la situazione si risolvesse in una maniera diversa e più positiva. – afferma Floriana Casellato - Le indicazioni che hanno avuto sia dalla delegazione ministeriale scesa in Congo il 26 dicembre, sia dagli enti che coordinano le adozioni internazionali, è di avere pazienza, di avere fiducia nella diplomazia governativa e di confidare che tutto possa trovare una soluzione nei tempi il più veloci possibile”.
I parlamentari continua a premere sul governo, perchè attivi tutti i canali per sbloccare la situazione: proprio in seguito a queste richieste, spiega la parlamentare trevigiana, il ministro Bonino ha confermato di voler rinforzare l’ambasciata italiana a Kinshasa, inviando alcuni funzionari di supporto all'ambasciatore Pio Mariani. Nei prossimi giorni, inoltre, una delegazione congolese dovrebbe arrivare in Italia per discutere la questione. “A Marco e Francesca continuo a dire di non perdere la speranza e la fiducia – conclude Floriana Casellato - stiamo facendo tutto il possibile perché le nostre famiglie possano portare al più presto in Italia i bambini adottati, che a tutti gli effetti sono già i loro figli”.