Settore già in difficoltà : metà delle camere vuote nella Marca
LA CRISI ELECTROLUX AFFONDA IL TURISMO CONEGLIANESE
Gli stabilimenti garantiscono migliaia di ospiti: rischio azzeramento
CONEGLIANO - La crisi dell'Electrolux rischia di avere pesanti ricadute sull'indotto, compreso un comparto particolare come il turismo. Fino alla metà degli anni '90 del secolo scorso, prima delle chiusura della Grande Impianti di Conegliano, gli stabilimenti trevigiani della multinazionale dell'elettrodomestico attiravano in media tra i 4 e i 5mila ospiti all'anno: dirigenti, tecnici, fornitori, compratori che pernottavano negli alberghi e mangiavano nei ristoranti di tutta l'area tra il Coneglianese e Porcia, dove ha sede l'altra grande fabbrica Electrolux. Ancor oggi i siti produttivo, pur ridimensionati, garantiscono poco meno del 5% dell'intero volume di presenze e di redditività del comparto alberghiero della zona. Una definitiva chiusura o una ridimensionamento a livelli minimi delle fabbriche, come quello che si prospetta in questi giorni, rischia di avere gravi ripercussioni sulle imprese locali del turismo, conferma Federico Capraro, presidente provinciale di Federalberghi. Ancor più in un momento in cui il turismo d'affari è già di per sé in sofferenza e l'intero settore trevigiano attraversa una fase di difficoltà: il calo della redditività si attesta intorno al 12% rispetto all'anno scorso e il tasso di occupazione delle camere rimane al di sotto del 50% per la maggioranza delle strutture.