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Il monito ai curiosi a rimanere a casa e non intralciare i soccorsi
IL GOVERNATORE LUCA ZAIA: "E' STATO UN PICCOLO VAJONT"
"La più tragica alluvione per il Veneto dopo quella del 1966"
REFRONTOLO - “Un piccolo Vajont”, così il presidente della Regione, Luca Zaia, ha sintetizzato quanto è successo a Refrontolo, in provincia di Treviso, dove un'ondata di acqua e fango ha travolto il tendone di una festa paesana, provocando quattro vittime e svariati feriti. Il governatore, in contatto con i soccorritori fin dai primi minuti dopo la tragedia, domenica mattina si è recato personalmente sul posto, facendo il punto della situazione in una conferenza stampa congiunta con i sindaci di Refrontolo, Cison di Valmarino, Sernaglia della Battaglia e Santa Lucia di Piave. "Mai ci saremmo aspettati una tragedia simile, è la più tragica alluvione che ha colpito il Veneto dopo il 1966 - ha detto Zaia -. Per il Veneto è una giornata di lutto. E lo sarà anche per la giornata dei funerali delle quattro vittime, quando pretenderò bandiere a mezz'asta ovunque". Il presidente del Veneto ha spiegato come l'epicentro del temporale fosse in realtà localizzato circa un chilometro e mezzo più a nord del luogo dove poi si è scaricato l'ondata ed ha ribadito come la portata dell'evento non fosse prevedibile: "Tanta acqua crea un ruscellamento che porta tutto a valle. Poi si sono creati sbarramenti nel fiume". Il governatore si è anche scagliato contro i curiosi arrivati ad affollare la zona, invitando tutti i cittadini a rimanere a casa: “Non venite a intralciare il traffico o a disturbare – ha ammonito -, chi sta lavorando non può permettersi di fermarsi".