TREVISO - All'indomani del nubifragio e della violenta grandinata che ha colpito Treviso il giorno di Ferragosto, intorno all'una, si traccia un primo bilancio delle conseguenze. "Un evento davvero imprevedibile che ha creato danni, che sebbene ancora da quantificare, riteniamo possano legittimare la richiesta alla Regione dello stato di calamità", conferma il sindaco Giovanni Manildo. Stavolta è stato proprio il capoluogo della Marca una delle aree più flagellate dal maltempo: a subirne gli effetti, anche Palazzo dei Trecento. Nel salone dello storico edificio, che tra l'altro, durante il ponte di Ferragosto è aperto al pubblico in via straordinaria, sono crollati due contro-soffitti, mentre altri sono stati bagnati dall'acqua. Problemi anche in alcune scuole della città: alle elementari Diego Valeri, nel quartiere di San Paolo, il vento ha divelto dei panelli dal tetto, mentre alla materna San Bartolomeo si sono alzate alcune tegole: i tecnici del Comune sono intervenuti per evitare allagamenti nelle aule e lunedì una ditta specializzata ripristinerà la copertura.
Il maltempo, inoltre, ha abbattuto alberi in via Nazioni Unite, via Castagnole e vie Mantiero, a San Liberale, mentre due cipressi sono stati sradicati in via Santa Bona. Due grossi tronchi sono finiti nelle chiuse della centrale idrolettrica di Ponte San Martino: per rimuoverli sono dovuti intervenire i Vigili del fuoco con un gommone e un'autogru. Nelle zone di San Paolo e di San Pelajo, alcune taverne di abitazioni private sono finite sott'acqua. Allagati anche via Cartera ed altre vie limitrofe del quartiere di San Pelajo, il piazzale del comando della Polizia locale, il sotto passo di via Paolo Sarpi e l'area della Ghirada.
Il primo cittadino, appena placatosi il temporale, ha effettuato un sopralluogo insieme alla comandate della Municipale, Federica Franzoso, e alla dirigente dei Lavori pubblici, Roberta Spigariol. "Voglio ringraziare i cittadini che si sono subito rimboccati le maniche per aiutarci – sottolinea Manildo -. Ho visto persone segare gli alberi caduti e liberare le strade. Il loro intervento ha contribuito non poco ai lavori di vigili del fuoco e protezione civile. Le strade così, dopo qualche ora, sono state riaperte".
La furia del meteo avverso, comunque, ha interessato anche i comuni di Paese, Istrana, Vedelago, Casier, Silea, Casale sul Sile, Monastier, Valdobiadene. Per tutto il pomeriggio, dalle 13 fin quasi alle 20, i Vigili del fuoco hanno effettuato 46 interventi, per tagliare piante, spostare pali pericolanti, prosciugare ambienti allagati. Impegnati oltre 40 addetti, con una quindicina di mezzi dai distaccamenti di tutta la Marca. Fortunatamente non si segnalano danni a persone.