A processo un professionista di Monfumo: se condannato rischiava la professione
MEDICINALI SENZA "FUSTELLA": FARMACISTA ASSOLTO DAL GIUDICE
Rimborsi per 908 euro in 22 mesi, la difesa: "Vicenda paradossale"
MONFUMO – (gp) L'accusa era pesante e in caso di condanna rischiava di costargli l'esercizio della professione. Ma un farmacista 55enne di Monfumo, finito a processo per truffa aggravata ai danni del servizio sanitario nazionale, è stato assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste. In altre parole non ha commesso alcun reato. Anzi, a processo è pure emerso che la sua condotta ha aiutato una lunga serie di persone malate alle quali portava personalmente i medicinali a casa. La storia insomma sembra davvero paradossale, soprattutto a fronte della linea difensiva del professionista assistito dall'avvocato Franco Codogno: gli inquirenti contestavano all'uomo di essersi appropriato senza averne diritto di 908 euro in 22 mesi, poco più di 41 euro al mese. Il procedimento penale prendeva spunto da un controllo effettuato dai carabinieri del Nas nella farmacia di Monfumo gestita dal 55enne. I militari avevano trovato 96 confezioni di medicinali senza “fustella” (la strisciolina adesiva che viene appiccicata sulla ricetta mutuabile). Il passo successivo degli inquirenti fu che, in difetto delle fustelle, 69 delle confezioni “incriminate” sarebbero state la prova che il farmacista avrebbe incassato rimborsi non dovuti dall’Usl per i farmaci. Per l'appunto i 908 euro in 22 mesi, dal settembre 2010 al luglio 2011. Il farmacista, dal canto suo, ha sempre respinto le accuse. Secondo la difesa infatti quei farmaci gli erano stati riportati da pazienti che, non avendone più bisogno, li mettevano a disposizione di altri pazienti che dovevano ancora venire a ritirarli. A conti fatti non si trattava nemmeno del primo caso che finiva sul tavolo della Procura. Al contrario degli altri però era l'unico che era stato archiviato facendo finire il professionista sotto processo prima di essere dichiarato del tutto innocente.