La Procura di Treviso ipotizza i reati di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico
CERTIFICAZIONI "FACILI": INDAGATI 10 TECNICI DELLA MOTORIZZAZIONE
Indagini sulle autorizzazioni per il trasporto di merci pericolose
Mercoledì si terrà l'interrogatorio di garanzia per tutti gli indagati. Accompagnati dai loro legali, gli avvocati Daniele Panico, Fabio Pavone e Giovanni Zanotto, si presenteranno di fronte al gip Umberto Donà per rendere la loro versione dei fatti. Sarà poi la magistratura a decidere se far scattare o meno delle misure cautelari nei loro confronti. Trattandosi di incaricati di pubblico servizio, l'interrogatorio viene infatti effettuato prima dell'emissione di qualsiasi provvedimento in modo da garantire l'attività della pubblica amministrazione.
Stando a quanto ricostruito finora dal pm Massimo De Bortoli, sul cui tavolo è finita la notizia di reato che ha dato il via alle indagini affidate ai carabinieri di Treviso, sono 44 gli episodi contestati per altrettanti capi d'imputazione già preliminarmente formulati in modo da permettere l'invio dei relativi avvisi di garanzia agli indagati. L'inchiesta è ancora agli inizi ma sembra che gli inquirenti abbiano già in mano diversi elementi per provare le presunte condotte illecite. Nello specifico quasi tutti i fatti oggetto di indagine riguardano la revisione delle autorizzazioni Adr a una serie di autobotti, più o meno capienti, per trasportare all'estero materiali pericolosi.
A stabilirne le regole è un accordo internazionale firmato a Ginevra il 30 settembre 1957, che nel corso degli anni è stato rinnovato più volte anche se nella sostanza rimane rigido allo stesso modo. La legge prende in esame tutta una serie di materiali (dai gas agli esplosivi, dalle sostanze tossiche e nocive ai liquidi infiammabili passando per le scorie radioattive e le materie infettanti e corrosive) obbligando chiunque le trasporti a conseguire un certificato di abilitazione professionale, dato che il trasporto su strada di tali materiali richiede precisi accorgimenti e un rigoroso rispetto delle norme di sicurezza. Per ottenere il rilascio dell'Adr è necessario sostenere, con esito ovviamente positivo, un esame teorico.
L'autorizzazione, che ha validità cinque anni, può venire poi revisionata, e secondo l'accusa sarebbe stato proprio questo passaggio, ritenuto illecito, a far finire nei guai i dieci dipendenti della motorizzazione.