Condannato Fabrizio Fighera, responsabile della sicurezza della "Surgenuin" di Paese
ASSIDERATO NEL TUNNEL FREEZER: UN ANNO E 200 MILA EURO DI DANNI
Roberto Barina, 32enne di Vedelago, morì in ditta il 10 agosto 2012
VEDELAGO – (gp) Dopo più di due anni e mezzo dai fatti è stata pronunciata la sentenza di primo grado per la morte di Roberto Barina, il 32enne di Albaredo di Vedelago deceduto per assideramento all'interno di una cella frigorifera della “Surgenuin” di via Postumia a Riese Pio X.
Sul banco degli imputati, per rispondere del reato di omicidio colposo, era finito il responsabile della sicurezza della ditta, Fabrizio Fighera, che è stato condannato dal gup Bruno Casciarri, con rito abbreviato, a un anno di reclusione ottenendo la sospensione condizionale della pena.
Il giudice ha inoltre stabilito che l'uomo dovrà versare una provvisionale di 200 mila euro ai genitori della vittima, costituitisi parte civile con l'avvocato Riccardo Benvegnù. L'ammontare complessivo dei danni dovrà comunque essere quantificato in sede civile. I familiari di Roberto Barina, finora, non avevano ricevuto nemmeno un eruo di risarcimento per quanto accaduto il 10 agosto 2012.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Valeria Sanzari che aveva ipotizzato una condanna a un anno e quattro mesi, erano state complesse e inizialmente avevano puntato il dito contro la titolare dell'azienda alimentare castellana, poi ritenuta estranea a quanto accaduto. Gli inquirenti, in base alle relazioni degli ispettori dello Spisal, avevano stabilito Roberto Barina non venne colpito da un malore ma venne stordito dalle esalazioni di gas utilizzati dall’abbattitore di temperatura all'interno della cella di congelamento ad azoto a meno 40 gradi (e con pochissimo ossigeno) della ditta di surgelati.
Svenuto per questo motivo, rimase a lungo privo di sensi riportando un principio di assideramento, che risultò fatale per il 32enne a nemmeno 12 ore dal ricovero nel reparto di cardiochirurgia dell'ospedale Ca' Foncello.