Il sindaco di Treviso guarda in prospettiva: "Il Pd deve ripartire dai sindaci"
REGIONALI 2015, MANILDO: "SERVE FORMARE UNA CLASSE DIRIGENTE"
"Vittoria personale di Luca Zaia, la stessa cosa accaduta a Treviso"
TREVISO – La debacle di Alessandra Moretti alle regionali 2015 contro Luca Zaia avrà delle ripercussioni anche a livello locale nel Partito Democratico. Il sindaco di Treviso Giovanni Manildo non cerca scuse ma ha già pronta la ricetta per invertire la tendenza dopo questa tornata elettorale: “E' necessario formare una nuova classe dirigente. Sicuramente bisogna capire cose si deve cambiare. I personalismi devono essere accantonati e io, in qualità di sindaco e rappresentante del Partito Democratico, ci metterò ancora di più la faccia e sarò ancora di più in prima linea. Non dobbiamo ragionare a spot ma avere degli obiettivi chiari per il futuro”. Un'opportunità è legata alla figura degli amministratori locali, che secondo il primo cittadino di Treviso devono tornare ad avere più importanza a livello regionale e creare dunque più appeal tra gli elettori. “Alessandra Moretti ha fatto una campagna elettorale generosissima. La sua sconfitta dimostra che la partita della politica si gioca sulle persone e, a conti fatti, è stata una vittoria personale di Luca Zaia. Come la vittoria alle comunali del 2013 a Treviso è figlia di un'affermazione personale del sindaco e della squadra che lo ha sostenuto”. Sulla base di questo ragionamento Giovanni Manildo si è fatto promotore di una riunione di tutti i sindaci del Pd della provincia per fare un'analisi per ripristinare il consenso politico con in consenso amministrativo.
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