Giudicato colpevole Carlo Verduci, rinviato a giudizio Andrea Trentin, assolto Vito Marigo
GIRO DI SQUILLO AL LUCKY: CONDANNATO A 4 ANNI E 6 MESI
A processo a marzo anche i titolari del club di Parè di Conegliano
CONEGLIANO – (gp) Una condanna, un'assoluzione e un rinvio a giudizio, che va ad aggiungersi ai cinque già disposti dal gup Bruno Casciarri nel marzo scorso. Questo l'esito della seconda udienza preliminare riguardante il giro di squillo e cocaina all'interno del Lucky di Parè di Conegliano.
Il 25enne Carlo Verduci, difeso dall'avvocato Fabio Crea, è stato condannato con rito abbreviato a quattro anni e sei mesi di reclusione. Assolto dall'accusa di estorsione, il giovane era chiamato a rispondere dei reati di sfruttamento della prostituzione, lesioni e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Accusa per le quali il pm aveva ipotizzato una condanna complessiva a sei anni e sei mesi di carcere.
Vito Marigo, 55enne di Galzignano Terme difeso dall'avvocato Jacopo Stefani, è stato invece assolto con formula piena dall'accusa di favoreggiamento di prostituzione, l'unica che gli veniva contestata: secondo la Procura di Treviso avrebbe ricoperto il ruolo di procacciatore delle ballerine. Rinviato a giudizio Andrea Trentin, considerato il dagli inquirenti il “galoppino” dei fratelli Verduci.
Difeso dall'avvocato Lorenza Secoli, verrà processato a marzo del prossimo anno assieme a Emanuele Gavasso, il 42enne di Mareno di Piave gestore del locale, Carmelo Verduci, 38enne calabrese considerato dagli inquirenti il boss, il fratello Vincenzo di 33 anni, Fortunato Manganaro, 23 anni, anche lui calabrese e cugino dei fratelli Verduci nonché cassiere del night, e Ivano Faraon.
Stando alle indagini del pm Massimo De Bortoli, titolare dell'inchiesta sul presunto giro di squillo, all'interno del “Lucky” ci sarebbero state decine di ragazze dell'est Europa e del Sudamerica che si sarebbero sistematicamente appartate con i clienti, i quali sarebbero arrivati a pagare anche dai 200 ai 500 euro per avere un rapporto sessuale con loro. A scoprire il presunto giro di prostituzione erano stati i carabinieri di Conegliano al termine di un'indagine iniziata nel marzo 2013 quando un coneglianese e gruppo di kossovari vennero malmenati all'interno del locale per aver cercato, sempre secondo l'accusa, di entrare nel giro delle prostitute.