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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Molti solo bisognosi di riposo dopo l'orrore: uno studio di Gerardo Favaretto

LA FOLLIA DELLA GUERRA: IL MANICOMIO DI TREVISO NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE

Quasi 1.600 militari ricoverati al Sant'Artemio fino a Caporetto


TREVISO - La grande, vera follia della guerra riflessa nella follia degli uomini che combatterono.
Dallo scoppio del primo conflitto mondiale fino all'autunno del 1917, il manicomio di Treviso accolse il maggior numero di militari tra i vari ospedali del Veneto: 1575 persone, poco più Una veduta storica dell'ospedale S. Artemiodei 1556 di Padova. Questa attività e le vicende di quei pazienti sono ora al centro di un saggio di Gerardo Favaretto, direttore del Dipartimento di salute mentale dell'Ulss 9 (lo studio può essere letto sul sito internet dell'azienda sanitaria, nell'apposita sezione dedicata alla Grande guerra). Basandosi su cartelle cliniche, relazioni delle commissioni mediche militari, rapporti sul funzionamento dell'ospedale, ma anche su foto, lettere scritte ma mai inviate dai ricoverati o ricevute dalle famiglie, disposizioni dei comandi militari.
Dopo la disfatta di Caporetto, anche il Sant'Artemio venne evacuato. Dall'ospedale di Treviso dipendevano varie altre strutture, case di salute o cronicari come si chiamavano all'epoca, a Crocetta, Valdobbiadene, Oderzo, Mogliano. Dopo la ritirata, alcune di queste passarano sotto il controllo degli austrici, spesso con conseguenze terrificanti.
“I soldati che arrivano in ospedale sono spesso confusi – spiega Favaretto -. Molti sono mutatici, ovvero non parlano, altri sembrano continuare a vivere in un incubo, vedono morti intorno a loro e sentono rumori di guerra. Alcuni sobbalzano a ogni minimo rumore, sono spaventati, temono che una minaccia possa celarsi dietro ogni ombra e ogni momento. Poi ci sono quelli che invece si sentono stanchi, svuotati, privi di energia, oppressi dal loro stesso essere al mondo, tristi, sconfortati. Altri ancora sono agitati, furiosi, aggressivi. I soldati ricoverati a S.Artemio saranno studiati, indagati, conosciuti nelle loro vite, relazioni, abitudini. Quasi il 40 % non ricevono una classica diagnosi ma vengono valutati di “ non competenza” ovvero non mostrano un evidente malattia psichiatrica ma un quadro più lieve, di prognosi benigna che si risolverà probabilmente con un periodo di riposo”.