Treviso, identificazione dei malviventi: "Siamo a buon punto"
IN UNA CICCA DI SIGARETTA IL DNA DI UNO DEI BANDITI
Audi gialla, conclusi ieri gli accertamenti del Ris di Parma
Intanto il cerchio attorno ai tre malviventi della “banda dell'Audi gialla” si sta stringendo: la loro identificazione sarebbe prossima ed è per questo motivo che avrebbero deciso di disfarsi di quel bolide divenuto ormai troppo conosciuto e quindi pericoloso. “Siamo a buon punto”: sottolinea il colonnello Capodivento. I malviventi, ormai è una certezza, avevano la propria base tra Asolo e Fonte e quasi certamente si servivano di uno o più basisti. Non si esclude inoltre che i componenti della banda abbiano deciso di lasciare il territorio per spostarsi in altre aree d'Italia o fare ritorno nei Balcani, terra d'origine dei banditi, molto probabilmente di origine albanese o romena.
Nelle ultime ore è spuntata anche l'ipotesi che il gruppo di tre albanesi arrestati sabato scorso a Pieve di Soligo, dopo un inseguimento con i carabinieri durato oltre 50 km, possano essere collegati alla “banda dell'Audi gialla”. In comune hanno certamente la spregiudicatezza al volante, non certo la vettura di cui disponevano: a Pieve il mezzo utilizzato dai ladri era stata una Peugeot 207. Un motore dalle prestazioni nettamente inferiori rispetto alla Lamborghini di cui era dotata l'Audi gialla ma comunque in grado di tenere comunque in scacco per quasi un'ora la forze dell'ordine.
Il sindacato di polizia Siulp: "Servono più agenti". "I cittadini si stanno mobilitando: è di ieri la notizia che un imprenditore, cui va tutta la nostra solidarietà, vittima di una recente rapina nella propria abitazione, vuole costituire un comitato pro vittime di furti e rapine.
In alcune zone è stato istituito il controllo del vicinato: questi segnali debbono essere recepiti dalle istituzioni le quali debbono dare una risposta concreta ai cittadini, attraverso l’incremento di uomini e mezzi.
Appare evidente che da tutte le parti della Marca giunge inesorabile il bisogno di sicurezza, sulla scia delle preoccupazioni derivanti non solo dall’episodio summenzionato ma anche dalla escalation di furti e rapine di cui quotidianamente i mass media danno comunicazione.
Il SIULP, sindacato maggioritario a livello nazionale, regionale e provinciale, ritiene che i cittadini abbiano il diritto di sentirsi sicuri nel contesto in cui vivono, potendo contare su un numero adeguato di forze dell’ordine e sulla certezza che la pena prevista per ogni singolo reato venga applicata in tempi consoni.
Pertanto nei prossimi giorni il SIULP Treviso invierà una lettera agli esponenti politici trevigiani sulla questione, per sollecitarli nell’attivarsi per incrementare le assegnazioni di poliziotti nella nostra provincia, alla luce dei prossimi tanti pensionamenti di colleghi che coinvolgeranno tutti gli Uffici della Provincia.
Se gli effetti del contenimento della spesa pubblica passano anche attraverso la razionalizzazione delle risorse umane, ciò non può e non deve minare uno dei diritti fondamentali di ogni cittadino: la sicurezza.