Credito alle imprese treviane in calo del 4% tra 2015 e 2016
BANKITALIA: "BANCHE VENETE, SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO"
Presentato il rapporto sull'economia regionale
Banca d'Italia ha presentato a Treviso l'annuale edizione per il Veneto del suo rapporto sulle Economie regionali. Nel 2015, tutti i principali indicatori sono in positivo "I migliori dal 2013", conferma Maurizio Trifilidis, direttore della sede regionale di Venezia. Fanno eccezione i finanziamenti alle imprese: nella seconda parte del 2015 e nei primi mesi del 2016 si è registrato un calo del 4%, superiore anche alla media veneta del 2%. "Una flessione dovuta, più che alla domanda, che comunque resta bassa, a fattori legati all'offerta, come criteri più selettivi applicati dalla banche", spiega Paolo Chiades, della Divisione Analisi e ricerca economica territoriale, che ha illustrato i dati insieme alla collega Sonia Soncin. E non è estranea neppure la crisi delle grandi ex popolari venete.
Trifilidis ha comunque sottolineato che il sistema bancario veneto sta ritrovando solidità. A partire dalle banche di credito cooperativo, su cui la sede veneziana ha diretta responsabilità di vigilanza: “Abbiamo risolto alcuni casi gravi - ha detto il direttore -, ma attualmente tutte le bcc sono in buono stato e sono previsti in futuro una serie di programmi di concentrazione che le rafforzeranno ulteriormente”. Inevitabile il riferimento a Veneto Banca e BpV (il cui controllo compete invece agli organi nazionali ed europei): “Hanno attraversato un periodo molto difficile e purtroppo ci sono stati danni rilevanti anche per gli azionisti ed i risparmiatori, però ora la situazione si prospetta in maniera tale che ci potranno essere soluzioni positive in futuro”.
Trifilidis ha sottolineato come proprio la prevalenza di istituti mutualistici, come bcc e popolari, abbia rappresentato da un lato un vantaggio, ma, dall'altro, anche un fattore di debolezza. E ad riservato una stoccata ad alcuni gruppi dirigenti delle banche: “Fare banca, in Veneto, negli anni '90 e nei primi anni Duemila era facile: l'economia tirava, le imprese chiedevano finanziamenti e li restituivano - ha rimarcato -. Qualcuno in quel periodo è diventato un grande banchiere, ma forse è stato più fortunato che bravo. Poi quando sono arrivate le difficoltà, si è fatto trovare impreparato o ha cercato scorciatoie”.
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