L'azienda ha annunciato altri 365 esuberi tra la Marca e Ferrara
BERCO, 34 OPERAI A RISCHIO A CASTELFRANCO VENETO
Sindacati sul piede di guerra: due ore di sciopero lunedì
Berco, dopo la pesantissima ristrutturazione già attuata nell'estate del 2013, che ha comportato la mobilità volontaria e incentivata per 438 lavoratori nei due stabilimenti di Castelfranco e di Copparo, e un accordo per la riduzione del 15% circa delle retribuzioni, attraverso il congelamento di alcune voci della busta paga, facendo riferimento a una grave crisi del settore e a un rapporto non equilibrato tra dipendenti diretti e indiretti di produzione, ha comunicato e aperto una procedura di mobilità per 365 lavoratori: 34 gli esuberi previsti a Castelfranco Veneto. Nella dichiarazione d'esubero traspare che il peso preponderante della procedura toccherà particolarmente la parte operaia indiretta. Inoltre, ha dato avvio alla disdetta di tutta la contrattazione aziendale, azzerando le conquiste sindacali degli ultimi 50 anni, riportando le retribuzioni ai minimi salariali a partire dal primo gennaio 2017.
"Berco è una realtà produttiva già pesantemente ridimensionata nell’ultimo decennio, un ulteriore impoverimento della forza lavoro, in prospettiva, avrebbe delle ripercussioni drammatiche – affermano Enrico Botter, segretario generale Fiom Cgil di Treviso e Massimo Civiero della segreteria provinciale Fim Cisl - temiamo, dunque, ci sia la volontà da parte del Gruppo di disimpegnarsi dal settore in cui Berco opera”.
Scelte dell'Azienda che Fiom e Fim respingono. Pertanto da lunedì 10 ottobre, prenderà il via una mobilitazione con le prime due ore di sciopero all'interno dei vari turni di lavoro. “È necessario il ritiro e la sospensione della procedura di mobilità per iniziare un confronto serio sullo stato di crisi e prevedendo tutti gli ammortizzatori sociali conservativi previsti dalla normativa" aggiungono Botter e Civiero.