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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/212: SEI AZZURRI ALL'OPEN DI SPAGNA
A Madrid, però, si impone il favorito iberico Jon Rahm
Il montepremi non è tra quelli della Rolex Series, è comunque di una certa entità:1.500.000 euro.
La prima giornata vede al comando lo scozzese Marc Warren e l’irlandese Paul Dunne, con 66 (-6), al terzo posto Jon Rahm. Sono in buona posizione Matteo Manassero e Nino Bertasio, 23esimi con 69 (-3). A metà classifica Paratore e Lorenzo Gagli; Andrea Pavan 63esimo. In ritardo Edoardo Molinari 87° con 72 (Par). Sullo score Manassero segna cinque birdie e due bogey, Nino Bertasio ottiene lo stesso punteggio con sei birdie e tre bogey. Renato Paratore sciupa i sette birdie segnati, con tre bogey e un brutto doppio bogey. Nel finale, Lorenzo Gagli, compie un gran recupero, Andrea Pavan e Edoardo Molinari prendono il Par, con due birdie cassati da altrettanti bogey.
Nel secondo turno, momento del taglio, si assiste a una grande rimonta di Andrea Pavan. Con una prestazione esente da sbavature, dal 63esimo sale al 23° posto: cinque birdie senza bogey. Paul Dunne, nove birdie contro due bogey, resta da solo al comando. Rimangono in gara Matteo Manassero, Renato Paratore e Nino Bertasio. I sette birdie evitano a quest’ultimo la quarta uscita di fila. Seppure con un discreto punteggio, escono Lorenzo Gagli, out per un colpo, ed Edoardo Molinari per due. Dal vertice che condivideva con Dunne, Jon Rahm perde due posizioni, ed è quinto. Deludono gli spagnoli Rafa Cabrera Bello, che ha lo stesso score di Gagli, e Gonzalo Fernandez Castaño; anch’essi escono dal torneo.
Buono il terzo giro per Renato Paratore, che dal 59° a 27° posto: compie un bel recupero con un parziale di 68 (-4). Perdono terreno Matteo Manassero, autore anch’egli di un settanta con quattro birdie e due bogey, e Andrea Pavan, sceso dal 23° al 48°posto. La leadership rimane nelle mani di Paul Dunne, che per ottenere il secondo titolo in carriera dovrà respingere il presumibile attacco di almeno altri otto concorrenti, tra i quali il più pericoloso è certamente lo spagnolo Jon Rahm, il favorito, alle spalle dell’irlandese per un solo punto.
Paul Dunne, 25enne di Dublino vincitore nel 2017 del British Masters, ha rallentato, ma lo score è stato comunque molto buono: 68 (-4), frutto di cinque birdie e di un bogey. Renato Paratore rimonta trentadue posizioni con sei birdie e due bogey per il 68, e Nino Bertasio risale di quattro.
Il giro finale laurea Campione Eurotour Jon Rahm, da sempre il pupillo, che sorpassa nel finale l’irlandese Paul Dunne, leader nei tre precedenti giri, costretto ad arrendersi di fronte al talento del 23enne dei Paesi Baschi. Buona la prestazione di Pavan e Paratore, conquistano appaiati la 21esima posizione. Guadagnano qualche posizione anche Nino Bertasio, 34° con 278, e Matteo Manassero, 39° con 279. Lo spagnolo Jon Rahm, numero quattro mondiale, era il grande favorito, e non si è smentito: dopo una decisa rimonta nel finale, con 268 (-20), vince l’Open de España. Gli altri due iberici Nacho Elvira, terzo con 271, e Jorge Campillo, quinto con 273, hanno completato il trionfo dei padroni di casa. Ha destato meraviglia la straordinaria performance del sudafricano George Coetzee, protagonista di un parziale -9, record del circuito.
Jon Rahm, il 23enne di Barrika, ha siglato tre titoli nell’European Tour, che si aggiungono ai due conseguiti sul PGA Tour, il tutto nell’arco di 15 mesi. Ha operato il sorpasso con sei birdie e un bogey per il 67 (-5) vincente, beffando al fotofinish l'irlandese Paul Dunne secondo a (-18). Conquista i punti fondamentali che gli servivano per la corsa al Race to Dubai 2018, ed è stato gratificato con 250.000 euro su un montepremi di 1.500.000.
Paolo Pilla