TREVISO - Oltre ai risparmiatori azzerati, il crac delle banche venete rischia di travolgere anche decine di migliaia di imprese con finanziamenti in essere dalla due ex popolari. Il tema è stato al centro dell'incontro promosso dal prefetto di Treviso, Laura Lega, tra i rappresentanti delle categorie economiche trevigiane e i vertici di Banca Intesa e di Sga, la società del ministero dell'Economia che ha rilevato gran parte dei crediti deteriorati di Veneto Banca e Popolare di Vicenza in liquidazione. Al tavolo hanno partecipato anche il presidente della Camera di commercio di Treviso e Belluno, il direttore della Banca d'Italia di Venezia e il presidente della finanziaria regionale Veneto Sviluppo.
Proprio questo è l'aspetto che più sta a cuore anche al mondo imprenditoriale della Marca. Il portafoglio acquisito dalla società comprende circa 112mila posizioni per un valore complessivo intorno ai 18 miliardi di euro. Quelli riferibili ad imprese della provincia sarebbero circa 1,8 miliardi, di cui un terzo ad alto rischio di rientro. Nel novero, infatti, ci sarebbero situazioni molto diversificate: da veri e propri finanziamenti in sofferenza, ad casi in cui il debitore è solamente in arretrato di qualche rata. "C'è chi purtroppo ha un tumore e chi invece ha solo un raffreddore", ha sintetizzato il presidente di Confartigianato Marca Trevigiana, Vendemiano Sartor.
La richiesta generale, perciò, è stata quella di valutare le singole posizioni. E determinante risulta il fattore tempo, perchè, intanto, le imprese "segnalate" non possono ottenere credito neanche in altri istituti.
"Da parte loro sia Intesa San Paolo che la Sga - riassume una nota della Prefettura - hanno confermato l’importanza di un’azione di gestione dei crediti che, rispettosa dei limiti normativi in materia, tenga conto delle peculiarità del territorio trevigiano che ad oggi si propone come uno dei più dinamici d’Italia. In particolare sono in corso di attuazione le necessarie riorganizzazioni interne che consentano di realizzare al contempo l’obiettivo di disporre di una approfondita conoscenza della situazione dei singoli casi e di fornire risposte in tempi celeri, tenuto conto della grande mole di rapporti esistenti".
I consorzi fidi delle varie associazioni imprenditoriali hanno sottolineato la disponibilità ad intervenire con i propri fondi per migliorare le posizioni delle aziende. E la Camera di commercio di Treviso e Belluno, come ha annunciato il presidente Mario Pozza, stanzierà un milione di euro per il biennio 2018 - 2019 per favorire l'accesso delle imprese al credito, proprio attraverso i confidi.
Il prefetto Lega ha anche ricordato che a questo primo tavolo ne seguiranno altri, dedicati anche alla vicenda dei risparmitori.