Intenso lavoro del socccorso alpino in gran parte del Veneto, ad Auronzo di Cadore l’elicottero di Dolomiti Emergency verso le 10 è volato sulla Croda dei Toni, lungo la Via Drash, che è una variante della via normale, poiché un alpinista si era sentito poco bene durante la scalata. Il 61enne tedesco, che lamentava un dolore al torace, è stato recuperato dal tecnico di elisoccorso con un verricello di una ventina di metri, per essere poi trasportato all’ospedale di Cortina per le opportune verifiche. Il compagno di cordata è rientrato autonomamente. Sempre in provincia di Belluno, verso le 13.40 di questo mercoledì una squadra del Soccorso alpino della Val Fiorentina ha raggiunto una escursionista 68enne di Prata (PN), che aveva riportato un probabile trauma alla caviglia in prossimità di Forcella della Puina. I soccorritori le hanno prestato le prime cure e l’hanno accompagnata in jeep al Passo Staulanza, da dove si è allontanata con i propri mezzi assieme ai compagni di escursione. Attorno alle 13.30 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato in direzione della Torre Pian dei Buoi, a Lozzo di Cadore, poiché una alpinista era volata una ventina di metri sul primo tiro della Via Enzo del Negro. Raggiunta dall’equipe medica e dal tecnico di elisoccorso, alla 30enne di Piove di Sacco (PD) sono state fornite le prime cure a seguito di un probabile politrauma. Imbarcata, l’infortunata è stata poi trasportata all’ospedale di Belluno. Pronta a intervenire in supporto all’eliambulanza una squadra del Soccorso alpino del Centro Cadore. L’elicottero di Dolomiti Emergency è invece stato inviato lungo il tracciato della Ferrata Strobel. Abbandonato il percorso a circa mèta, due ragazzi israeliani, 26 anni lui, 24 lei, avevano infatti proseguito lungo una cengia, bloccandosi a una trentina di metri di distanza impossibilitati a tornare sui loro passi. Recuperata con un verricello di 20 metri dal tecnico di elisoccorso, la coppia è stata poi lasciata a Fiames. Una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cortina è infine intervenuta per un probabile trauma alla caviglia sul sentiero numero 437 che scende al Cason di Formin. Avvicinatisi in fuoristrada per poi proseguire a piedi, i soccorritori hanno provveduto a immobilizzare la gamba alla 54enne di Milano, che si trovava assiema al marito, per poi caricarla in barella e trasportarla alla jeep e da lì alla macchina, con cui la coppia si è allontanata in autonomia.
Appena più tardi, verso le 14.20 l’elicottero di Dolomiti Emergency è volato 100 metri sotto il Rifugio Fertazza a Selva di Cadore, per un uomo di 69 anni di Cencenighe (BL) con un sospetto trauma alla caviglia. Atterrati a monte, medico e tecnico di elisoccorso sono arrivati dall’infortunato e gli hanno immobilizzato il piede, per poi recuperarlo con verricello di 30 metri e trasportarlo all’ospedale di Agordo.
Ancora tra le Dolomiti, a Domegge di Cadore, dopo essere salita assieme al marito dal sentiero della Via Crucis all’Eremo dei Romiti, al momento di ridiscendere a valle lungo la strada silvopastorale, a un’escursionista di 34 anni di Portomaggiore (FE) ha iniziato a fare male un ginocchio e non è stata più in grado di proseguire oltre. Il marito è tornato all’Eremo a chiedere aiuto e la gestrice ha allertato i soccorsi, poco prima delle 16. Un soccorritore ha quindi raggiunto in fuoristrada la coppia ferma a bordo strada e dopo aver caricato a bordo entrambi, li ha accompagnati in località Navarre dove avevano parcheggiato la macchina.
Spostandoci verso ocidente, ad Asiago, alle 14.30 circa, una squadra del Soccorso alpino di Asiago è partita in direzione del Monte Cengio ad Arsiero, dove una escursionista 49enne di Albignasego (PD), che si trovava con il compagno, in discesa da un sentiero aveva messo male un piede riportandone un probabile trauma. Raggiunta in fuoristrada, alla donna è stata immobilizzata la caviglia, con il supporto di un soccorritore di Arsiero già sul posto. Dopo essere stata caricata a bordo, l’infortunata è stata accompagnata alla propria macchina, con la quale si è recata in pronto soccorso in autonomia. A fine intervento e scattato l’allarme per una seconda emergenza sul Monte Zebio. Una squadra è quindi riuscita ad arrivare direttamente con il fuoristrada sul sentiero 832 e prestare primo aiuto a una 78enne di Lissone (MB), non più in grado di camminare a causa di dolori al ginocchio. La donna è stata trasportata a Sant’Antonio dove aveva l’automobile.