I reati contestati dall’Autorità Giudiziaria agli occupanti, dopo l’incendio dell’appartamento dello scorso fine aprile, al terzo piano del condominio al civico 9 di via Pennacchi di Treviso.
E’ stato un incendio di grandi dimensioni, si era sviluppato in un appartamento e ha provocando danni per centinaia di migliaia di euro, con l’evacuazione di vari nuclei famigliari, gli ingenti danni hanno determinato l’inagibilità delle loro unità abitative.
I Vigili del Fuoco erano accorsi sul posto con diverse squadre e sono stati costretti costretti ad utilizzare una scala aerea per raggiungere terrazze e finestre dei piani alti, attraverso i quali hanno proceduto al salvataggio di alcuni condomini, tra i quali una anziana signora disabile, era impossibile scendere per le scale interne del palazzo per l’ingente quantità di fumi molto densi che avevano saturato l’intero vano scale, rendendolo di fatto impraticabile.
Se subito era stata ipotizzata una verosimile causa accidentale, dalle prime testimonianze assunte nei giorni successivi l’incendio erano emerse contraddizioni rispetto a quanto riferito dalla proprietaria dell’appartamento dal quale il rogo si era sviluppato, posto che la stessa aveva dichiarato, tra le altre cose, di essere sola in casa nel momento in cui era scoppiato l’incendio, mentre i vicini l’avevano chiaramente sentita discutere animatamente prima della deflagrazione.
Dai nuovo elementi emersi l’avvio di accorta attività di indagine da parte della Squadra Mobile, con risultati supportati dagli accertamenti tecnici svolti dai Vigili del Fuoco, che hanno portato all’evidenza di numerosi e gravi indizi a carico del convivente della donna, il quale avrebbe appiccato il fuoco al culmine dell’ennesimo litigio, dandosi poi alla fuga.
Nei giorni scorsi, dopo aver eseguito delle perquisizioni a casa delle rispettive abitazioni, gli ormai ex fidanzati sono stati accompagnati negli Uffici della Questura ed è stato loro notificato l’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla locale Procura della Repubblica, che ha ipotizzato nei loro confronti i reati di incendio doloso aggravato e favoreggiamento personale.