ASOLO è tra I luoghi più belli d’Italia, uno dei centri storici più suggestivi della Marca gioiosa e amorosa, che ne va orgogliosa. Il suo nome è di etimo incerto. L’antica “Acelum”, 1° sec. d.C. (Plinio il Vecchio -Naturalis historia) farebbe riferimento al territorio di natura collinosa, con particolare riguardo al monte Ricco, su cui si erge la rocca del XII secolo. Secondo il poeta inglese Robert Browning, il termine ASOLO esprime l’abbandono  alla bellezza della natura. “Asolare”; ha  anche i significati di prendere aria, rendere fresco. E infatti, passeggiare ad Asolo vuol dire ritemprarsi.

Per arrivare nella cittadina si percorrono salite serpeggianti. Poi, dentro alle sue mura di chiara struttura medioevale, c’è il piacere del bello. Asolo rende onore al significato del suo nome: il microclima è mediterraneo, bendisposto alla coltura degli ulivi che mettono serena macchiettatura alle numerose ville circondanti il centro storico. “Città dei cento orizzonti” la descrisse il Carducci, per la dolcezza del paesaggio, e per l’orizzonte godibile a 360 gradi.

Ogni tanto ci vado a respirare quell’atmosfera, è sempre nutriente per lo spirito.

Dai reperti in selce, e dai resti di mammuth ritrovati nel territorio, è testimoniata l’origine della civiltà nel medio paleolitico; la scoperta poi, nei pressi di un insediamento mesolitico, ne dà certezza dei 5.000 anni. A partire dall’età del bronzo gli stanziali erano pastori, l’abitato aveva riscontro con l’attuale, le necropoli erano poste verso mezzogiorno. Si stanziarono qui anche i paleoveneti; di questi, tra i ritrovamenti più interessanti un lèbete bronzeo (scaldino), due situle, di cui una simile alla ben nota situla Benvenuti.

Con l’avvento dei Romani, Asolo fu Municipium con funzione giudiziale sulla centuriazione che arrivava fino alla via Postumia. Numerosi i reperti: l’acquedotto, il foro, le terme, ed anche un teatro. Ma in quel tempo ebbe anche a subire distruzioni, da parte degli Ungari.

Nel medioevo era amministrata da Treviso, prima dal vescovo poi dal comune. Passò successivamente sotto la Serenissima, il periodo di massimo splendore. E qui compare Caterina Corner Regina di Cipro, Gerusalemme e Armenia, che dimorò nel castello circondata da artisti e poeti, dando impulso all’ambiente letterario. Come scrisse Carlo Dionisotti, Asolo era “il solo luogo in cui gentiluomini veneziani possano apparire in veste di cortigiani“. 

Nel 1797 fu occupata da Bonaparte, che vi soggiornò per osservare gli austriaci al di là del Piave. Nel 1815 divenne austriaca, come parte del Lombardo-Veneto. Passata al regno d’Italia nel 1866, ospitò un gran numero di intellettuali, tra cui Eleonora Duse -la divina, una delle più grandi attrici teatrali di tutti i tempi. Come sua volontà (voglio essere seppellita rivolta verso il Monte Grappa), fu sepolta nel cimitero di Sant’Anna ad Asolo. Poi Freya Stark, inglese nata a Parigi, grande scrittrice, cartografa, che viaggiò molto, ma scelse poi di fermarsi per sempre nella sua diletta Asolo. Vi morì centenaria, e anch’essa volle esservi sepolta.

Assolutamente da non perdere, una visita a:

-la ROCCA, di maestosa struttura poligonale, chiaro simbolo della sua storia. Da qui è possibile allungare lo sguardo alle cime alpine, e alla pianura, fino a scorgere il mare.

-Il castello della Regina Cornaro, che nel tempo è servito anche da prigione, e che oggi ospita il Teatro Duse dove vengono organizzati numerosi eventi.

-Villa Freya in cui dimorò Freya Stark al rientro dei suoi viaggi. Il parco, visitabile, d’interesse storico e naturalistico: un luogo straordinario  in cui vedere i resti dell’antico teatro romano, ammirare le secolari querce, le rose, l’orto botanico, tutto pregno del sapore della vita di Freya Stark.

-Il museo civico già sede della Loggia della Ragione, edificato nel XV secolo, in cui vien resa fama alle menzionate celebri donne; sono presenti reperti archeologici dalla preistoria al Medioevo, con parti delle necropoli paleovenete e resti del periodo romano; nella pinacoteca sono esposti dipinti e affreschi, la statua di Paride del Canova in marmo di Carrara; gli antichi paramenti sacri.

– Tra gli edifici sacri la cattedrale di Santa Maria Assunta, la cinquecentesca  Chiesetta francescana di Sant’Anna annessa al monastero, la Chiesa di Santa Caterina del ‘300 legata alla Scuola dei Battuti che qui nacque e ne fondò l’ospedale. La Confraternita era un ordine di flagellanti del ‘200, da cui ebbero origine molti ospedali, o meglio dire ospitali, perché oltre a curare gli ammalati si prodigavano in attività caritatevoli. Così contraddistinti , sorsero pressoché in tutti i centri dei paesi che al tempo facevano parte del mondo veneto. Tra i primi, nel 1269, “l’Ospedal Grando” dei trevigiani.    

– Poco lontano, altre perle: Castelcucco, Crespignaga, Monfumo, e Pagnano. Quest’ultima è la più antica, dove si può ancora avvertire la presenza dei Venetici di tremila anni fa.

– da non dimenticare  poi, il vicino Campo da Golf, che conosco assai bene per averlo praticato lunghi anni, e per avervi svolto le funzioni di arbitro. È molto bello, vario, costantemente tenuto in perfetta manutenzione. Sono 27 buche di gran fascino, dalla terrazza della club house si gode lo spettacolo eccelso dei colli asolani.

È un posto Asolo, che non si può non visitare. Mi sono recato più volte con conoscenti da fuori  regione e anche dall’estero, sono sempre stato gratificato dal loro apprezzamento.              Paolo Pilla