Su invito della compagnia aerea turca ho partecipato a quella competizione seppur nell’incertezza di poterlo fare, per l’impegno dell’intera giornata. Ma ho fatto bene, è stato bello. La bellezza di quel Campo di elevato contenuto tecnico e curatissimo, unita alla squisita gentilezza del personale, hanno reso la giornata imperdibile. Gli invitati, mai immusoniti o seriosi, propensi piuttosto a godersi la vita nel rispetto degli altri, han contribuito a rendere gradevole tutto il resto.

Era qualche anno che non frequentavo il Golf della Montecchia, in passato ritrovo delle numerose riunioni arbitrali, in quei locali già essiccatoio di tabacco, un tempo proprietà dei Conti Emo Capodilista. Del Campo mi ricordavo i suoi percorsi sempre ben curati, stavolta ho potuto apprezzarlo per tutto quanto piace trovare in una partita di Golf: ampi fairway resi ecologici dalla semina di Bermuda-grass, la perfetta rasatura, una chiara indicazione del percorso, la facile percorribilità del cart.

Meno positivo è stato il troppo caldo della giornata, arrivato improvviso, in una stagione tanto piovosa. Ma in ciò sono state di aiuto le possenti alberature messe a dimora più di trent’anni fa, con sottostante rough profumato, che fanno da cornice a ogni buca. . Con i suoi tre percorsi da campionato (Bianco, Rosso, Verde), la Montecchia è da tempo considerato tra i Campi da Golf più sostenibili al mondo, per la corretta cura del verde, e questo fa sì che il giocatore si senta in un ambiente salubre. Felice è stata la scelta di questo Campo, nella programmazione dell’evento da parte di Turkish Airlines.

Per la partecipazione era richiesto un abbigliamento non particolarmente ricercato, ma rispettoso dell’ambiente e del rilevante agone. Lo sponsor ci ha fatto trovare maglietta e cappellino logati, con cui abbiamo giocato. Il vincitore del torneo si sarebbe qualificato per il “Grand Final”, che sarà in Turchia tra l’1 e il 7 dicembre.

Ecco in cronologia i momenti dell’appuntamento, e le regole del torneo di qualificazione:

-Registrazione alle 8.30 del mattino, seguita da abbondante colazione di dolce e salato. Io mi sono      rivolto ai dolci, che alla moda turca trovo deliziosi.

-Foto di gruppo per la memoria della giornata

-Cestino di allenamento sulle apposite strutture

-Partenza shot gun alle 10.00, per il mio team dalla 2 del Bianco

-Pranzo all’arrivo in club house previsto verso le 15.00

-Premiazione subito dopo il pranzo.

L’incontro era una gara Stableford individuale, con hcp di gioco massimo 24, per signore e signori.

Ma entriamo nel clima della partita: Il mio gioco ha subìto la cattiva influenza del caldo, seppur confortato dall’attenzione costante riservataci dai rappresentanti della Turkish Airlines e dallo staff de La Montecchia, dalla natura dei miei compagni di gioco bravi e pazienti. Nel mio team erano  Fabrizio Bottazzin e  Stefano Zizzola.

Al primo swing di partenza è subito emersa la capacità di gioco di Stefano; il suo 18 di hcp c’era tutto, anzi, il suo potente swing, elegante e di oltre 200 metri, faceva pensare che il suo hcp fosse ben più basso.

Anche Fabrizio bene, il mio gioco piuttosto maluccio, salvo qualche buon colpo necessario a farmi riprendere fiducia. Molto piacevole il tiro da quel fairway in condizioni perfette, pressocché impossibile dal rough, gli ostacoli d’acqua un po’ cattivelli: il tiro era discreto, ma talvolta, raggiunta la sponda, rimbalzo all’indietro, acqua. Insomma, tra acqua e rough ne ho lasciate cinque di palline al Campo. Tra i maggiormente impegnativi ho trovato il Par 3 della 7 sul percorso bianco di appena 165 mt, e il Par 3 della 8 sul rosso di 190 mt in cui ne ho sacrificato ben due. La configurazione, nei confronti degli ostacoli d’acqua, è tale da farti sentire che il laghetto ha tanta voglia d’impossessarsi della tua palla, la vuole. Address con massima attenzione, ma niente. È il cervelletto che dice l’ultima parola! D’altronde, era questa l’intenzione di Jeremy Slessor, che  ha rivisitato il progetto del Campo realizzato dall’architetto irlandese Tom Macaulay. Il gioco facile non è nella natura del grande Golf!

Chiusa l’ultima buca, alla consegna degli score, gran parata di fragole e prosecco, e  non solo …….

Il pranzo, informale, consumato  sull’ampio terrazzo, è stato il terzo tempo ricco di ogni ben di Dio.

I miei compagni di squadra hanno giocato molto bene, per poco non sono andati a premio. Il miglior giocatore della giornata è stato Riccardo Zizzola del Golf Cà della Nave,

il cui padre aveva giocato in team con me. È stato lui a vincere l’ambito premio.

Approfitto di questa pagina di RadioVenetoUno, intendo fare i complimenti alla compagnia di navigazione Turkish Airlines per la raffinatezza con cui ha impostato il suo evento, e a Paolo Casati per l’energia che dedica con amore al Golf. Si dice che “i Paoli sono tutti brava gente”, ma qualcuno, lui, è anche grande.                        Paolo Pilla