Anticipato il giorno 25 giugno dalla Rolex Pro-Am, è partito il giorno 26, sull’impegnativo percorso toscano dell’Argentario Golf Club, Par 70, l’82° Open d’Italia, uno dei tornei più attesi del maggior circuito maschile europeo. Le 25 squadre impegnate nella Pro-Am erano composte da un professionista e tre dilettanti. C’era Marcel Siem, vincitore lo scorso anno, e tra gli azzurri Edo Molinari, Francesco Laporta, Andrea Pavan, Renato Paratore, Guido Migliozzi e Filippo Celli. In competizione anche quattro atleti paralimpici, in squadra con il belga Nicolas Colsaerts

A imporsi è stata la squadra dello spagnolo Jorge Campillo, a “meno 30”, con i dilettanti Gian Luca Baldini, Fabio Ustignani e Simone Santovito.

In tutti i giorni di gara, i maestri disponibili a far provare il Golf a tutti coloro che lo desiderano.

La competizione si sviluppa su 72 buche, 18 al giorno; il taglio dopo 36, lascia in gara i migliori 65 classificati, e i pari merito al 65° posto.

Il montepremi è di 3.000.000 di dollari di cui 552.500 per il vincitore. In palio anche due posti per il “The Open”, il Major più antico, che avrà luogo a Portrush, in Irlanda del Nord, dal 17 al 20 luglio.

C’era inoltre in  premio il Memorial Franco Chimenti, destinato al miglior classificato nato dopo il 1° gennaio 2000. Riceverà 25.000 € e in trofeo un’opera d’arte realizzata dall’artista Pietro Ruffo.

 Nel Villaggio Commerciale ha sempre troneggiato la Claret Jug, storica brocca d’argento realizzata nel 1872, il più ambito riconoscimento nelle storia del Golf, vinto nel 2018 da Francesco Molinari.

È bello il Golf  Argentario: 18 buche tra Duna Feniglia, Laguna di Orbetello, e Monte Argentario.

 Eccellenti i patrocini, molti gli sponsor, Partner desiderosi di partecipare nel contesto del momento più “in” del Golf italiano.

A salire sul tee di partenza erano 156 concorrenti, di cui 19 italiani. Favorito il difensore del titolo, il tedesco Marcel Siem 44enne di Mettmann, che ha dichiarato essere questo uno dei tornei più prestigiosi del circuito, elogiando il percorso di gara.

È scesa in campo anche la prevenzione, attraverso screening gratuiti. Si è inserito un protocollo d’intesa FIG-ANMCO per la prevenzione cardiovascolare nella pratica del Golf, sport che fa bene alla salute, ed è consigliato a chiunque, comprese le persone cardiopatiche.

E ora vai con lo show all’Argentario, del torneo nato esattamente 100 anni fa, nel 1925.

Molto buono l’inizio degli azzurri: Laporta 2°, E. Molinari e Pavan noni; al comando l’inglese Dan Bradbury con 64 (-6), che precede di un colpo il pugliese Laporta. Bene anche Jacopo Vecchi Fossa e Lorenzo Scalise, 18.i con 68 (-2). Il leader, 25enne, di Wakefield, ha segnato 6 birdie senza bogey.

Ho buone sensazioni già da tempo” dice La Porta. “Il mio obiettivo sta cambiando. Ora punto a scalare l’ordine di merito per diventare un giocatore di Major“. Nel suo score sei birdie e un bogey.

Nel secondo round dell’Open d’Italia, seguito da 2.500 spettatori, prende il sopravvento la Spagna. Laporta è 7°, e si dichiara soddisfatto; Vecchi Fossa 10° con 5 birdie e due bogey, felicissimo. Nuovo leader è il 20enne di Malaga, Angel Ayora,

con 131 (66 65, -9). In buona classifica Francesco Laporta, settimo con 134 -6, e Jacopo Vecchi Fossa, decimo con 135 -5. Il resto della compagine azzurra discretamente, salvo per chi non ha superato il taglio. Questa infatti era la giornata fatidica, han dovuto soccombere belle firme, Guido Migliozzi, Renato Paratore, Filippo Celli e Gregorio De Leo. È andata male perfino al tedesco Marcel Siem, che difendeva il titolo.

In giornata c’è stata la consegna della Pallina d’oro, “Targa Fulvio Golob AIGG”, riconoscimento che l’Associazione Giornalisti Golfisti a cui appartengo, attribuisce ogni anno al personaggio agonistico, tecnico, o manageriale, che maggiormente si è distinto nel campo del Golf italiano. Meritatamente quest’anno è andata proprio a Francesco Laporta, che ne ha gioito.

Siamo giunti alla conclusione del terzo giro, a prender la bandiera è la Francia a opera del  ventiduenne  Martin Couvra (La Seyne-sur-Mer), un ragazzo, già vincitore del Turkish Airlines Open, conduce a (-11). Secondo un altro francese, Adrien Saddier, a pari merito (-10) con lo spagnolo Eugenio Lopez-Chacarra. Una curiosità a carico di costui: ha intascato 18 milioni di dollari giocando per gli arabi; ora è stato scaricato, e deve attendere un anno per poter rientrare in PGA.

Francesco Laporta è in nona posizione, e spera di poter partecipare all’Open Championship, il toscano Jacopo Vecchi Fossa è 11° a -6.

Domenica 29 giugno, ultima giornata, 3.200 spettatori, en plein francese: Adrien Saddier conquista il titolo

con -14. Secondo dopo tre turni, ha realizzato la rimonta con un 66 (-4), per cinque birdie, è il sesto transalpino a imporsi nell’Open d’Italia, dal 28° al sale 10° posto nella Race to Dubai, ha percepito un assegno di 510.000 dollari, dal montepremi di 3.000.000. Martin Couvra ha ceduto il passo al connazionale, è buon secondo con -12; a lui il Memorial Franco Chimenti, riservato al miglior classificato nato dopo il 1° gennaio 2000. La terza piazza è per lo scozzese Calum Hill con -10. Degli azzurri buon risultato di Jacopo Vecchi Fossa premiato come miglior italiano per lo score più basso, e di Francesco Laporta, entrambi in settima posizione con Angel Ayora, vincitore la passata stagione. Onorevole la posizione di Lorenzo Scalise, Andrea Romano, Edoardo Molinari, Andrea Pavan, che hanno concluso tutti sotto Par. Ad assistere all’ultimo round, nonostante il caldo, c’era il Presidente della FIG Cristiano Cerchiai, i figli di Franco Chimenti Ugo, Maria Vittoria e Paola.

Le belle immagini su gentile concessione della F:I:G: www.openditaliagolf.eu

FOTO CREDIT:  3MIND/ Raffaele Canepa – Claudio Scaccini – Veronica Pons – Alice Gaglianò