Si è tenuta questo giovedì una delle ultime udienze del processo per il grave incidente sul lavoro nel quale ha perso la vita Mattia Battistetti, il giovane operaio di 23 anni deceduto nel 2021 in un cantiere a Montebelluna.
Un’altra giornata di presenza e mobilitazione da parte della Federazione del Partito della Rifondazione Comunista di Treviso e di numerose RSU provenienti da tutto il Veneto e da altre regioni.
«Siamo al fianco della famiglia e continuiamo a chiedere giustizia – afferma Paolo Benvegnù, responsabile economia e lavoro del PRC Veneto –.
La perdita di una giovane vita come quella di Mattia non può e non deve essere dimenticata.
Vogliamo che sia finalmente introdotto il reato di omicidio sul lavoro nel nostro ordinamento, perché casi come questo non siano più archiviati come tragiche fatalità».
La vicenda di Mattia è diventata, negli ultimi anni, uno dei simboli della battaglia per la sicurezza nei luoghi di lavoro e contro il sistema degli appalti e subappalti al massimo ribasso, che secondo il PRC è una delle cause principali di incidenti gravi e mortali nei cantieri.
«Serve una mobilitazione permanente, che parta dai posti di lavoro ma coinvolga l’intera società – aggiunge Benvegnù –. Non possiamo più accettare che la precarietà e lo sfruttamento mettano ogni giorno a rischio la vita di lavoratori e lavoratrici».
Il Partito della Rifondazione Comunista ha assicurato la propria presenza fino all’ultima udienza del processo.
Una presenza silenziosa ma determinata, per chiedere verità, giustizia e un cambiamento concreto delle regole del lavoro in Italia.