FRATELLI TOSO

Venezia, Museo del Vetro, Spazio Ex Conterie 12 luglio – 24 novembre 2025

A cura di Chiara Squarcina Caterina Toso

Una mostra per celebrare il 170° anniversario della fondazione della ditta Fratelli Toso : una retrospettiva inedita sulla sua produzione più rappresentativa del Novecento, capace di coniugare tradizione e innovazione, artigianato e design. Attraverso opere in vetro, murrine, schizzi originali, bozzetti, fotografie e documenti d’archivio custoditi dalla famiglia, il percorso espositivo narra un’evoluzione stilistica e tecnica che ha saputo rinnovarsi di generazione in generazione.

Fratelli Toso. Storie di fabbriche. Storie di famiglie , a cura di Chiara Squarcina e Caterina Toso , rappresenta il nuovo capitolo che il Museo del Vetro dedica alla riscoperta e valorizzazione delle grandi famiglie muranesi del vetro, che hanno saputo unire arte, impresa e innovazione proseguendo il racconto avviato con Cento anni di NasonMoretti. Storia di una famiglia del vetro muranese (2023–2024) e Donazione Carlo e Giovanni Moretti 1958–2013 (2024–2025).

Oltre 250 pezzi in mostra per ripercorrere la straordinaria vicenda artistica e imprenditoriale della storica vetreria Fratelli Toso : fondata nel 1854, fu la prima fornace artistica ad avviarsi nuovamente dopo la lunga e grave crisi che aveva colpito l’isola nel primo Ottocento – nei decenni tra la caduta della Serenissima e la dominazione asburgica – e attiva sull’isola di Murano fino agli anni Ottanta. Un’impresa familiare che ha attraversato epoche e stili, lasciando un segno indelebile nella storia del vetro artistico.

Questa mostra nasce da un percorso che affonda profondamente le sue radici nella storia della mia famiglia, e in particolare nell’archivio Fratelli Toso, custodito e tramandato di generazione in generazione. Oggi, curando questa mostra, riparto dal rigore della ricerca per trasformarlo in racconto visivo, affiancando a questa preziosa eredità nuove chiavi interpretative, approfondimenti e storie ancora inedite, in un dialogo continuo tra passato e presente Caterina Toso , co curatrice della mostra

Profondamente radicata nel territorio e già attiva da generazioni nel settore, poco dopo la metà del XIX secolo, la famiglia Toso raccoglie l’eredità spezzata della tradizione muranese e inaugura un nuovo percorso: l’attività iniziale della fornace si basa, principalmente, sulla replica e sull’imitazione degli stili dei secoli precedenti, rievocando i fasti del Rinascimento e del Barocco, sulla scia del diffuso spirito revivalistico dell’arte di fine Ottocento.

La prima partecipazione pubblica di rilievo della fornace, nel 1864, è in occasione della Prima Esposizione Vetraria Muranese, allestita proprio al Museo del Vetro di Murano, lo stesso che oggi ospita questa mostra. Per quell’occasione la fornace realizza un monumentale lampadario — oggi parte delle collezioni del museo — simbolo della volontà di riaffermare l’eccellenza muranese attraverso opere di grande impatto formale e tecnico. Vince l’unica medaglia d’oro assegnata e riceve un diploma d’onore.

Fino alla Prima guerra mondiale, la produzione si concentra su modelli in Stile Antico e Stile Moderno , e sulle celebri serie Fenicio e Floreali , senza dimenticare le collaborazioni con artisti internazionali come Hans Stoltenberg Lerche , appassionato di arti applicate e profondamente influenzato dallo spirito dell’Art Nouveau nordico. Con l’inizio degli anni Venti si apre una fase segnata da un’estetica più sobria e sofisticata: vetri soffiati leggeri, essenziali nelle forme e raffinati nelle decorazioni, in sintonia con il gusto déco allora emergente. Tra questi spiccano alcuni modelli disegnati da Guido Cadorin e, nel decennio successivo, da Vittorio Zecchin che realizza per i Fratelli Toso i calici sottilissimi, incluse da steli allungati e minuscole foglie stilizzate applicate ai lati, presentati alla XXI Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel 1938.

La fornace è presente anche alla Biennale successiva, quella del 1940, con una serie di oggetti soffiati dalle forme naturalistiche che colpiscono per la loro leggerezza estrema e il forte impatto poetico, testimoniando la continua ricerca di equilibrio tra natura, forma e trasparenza.

Nel frattempo, intorno al 1930, entrano a far parte della produzione anche vetri meno eterei e più materici, come i pulegosi, gli incamiciati e le paste vitree mentre, parallelamente, torna a intensificarsi la sperimentazione sul tema della murrina , che evolve oltre la consueta ricerca di ordine e simmetria. Tra i risultati più originali si distinguono i Mutras ei Marmorini , nuove tipologie che rompono volutamente con la composizione tradizionale per esplorare effetti scultorei, accostamenti irregolari e stratificazioni cromatiche di forte impatto visivo.

Negli anni del dopoguerra, con la direzione artistica di Ermanno Toso , la vetreria rinnova la tecnica della murrina in chiave moderna, creando opere di grande forza espressiva. Accanto a lui, Pollio Perelda , con il suo linguaggio pittorico, e Rosanna Toso , unica donna in ruoli dirigenziali nella storia della ditta, firmano pezzi eleganti e contemporanei, capaci di interpretare anche il minimalismo degli anni Settanta.

A partire dagli anni Sessanta, con Giusto e Renato Toso , la produzione si apre al design per l’arredo e l’illuminazione, con largo impiego di vetro cristallo e monocromatico , trasformando gli oggetti in vere e proprie sculture di luce.

Questa mostra si inserisce all’interno di un programma scientifico dedicato allo studio e alla valorizzazione delle principali dinastie muranesi del vetro. Attraverso una lettura storico-critica dei patrimoni materiali e immateriali conservati, il museo intende restaurare la complessità culturale e produttiva di realtà che hanno segnato profondamente l’identità di Murano. La Fratelli Toso è un caso emblematico: una manifattura che, nel corso di oltre un secolo e mezzo, ha saputo coniugare innovazione tecnica, progettualità formale e continuità familiare, contribuendo in modo significativo alla storia del vetro contemporaneo Chiara Squarcina , Direttrice Scientifica della Fondazione Musei Civici di Venezia e responsabile del Museo del Vetro di Murano.

Museo del Vetro

Fondamenta Giustinian 8
30141 Murano
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