
Via libera ai lavori per l’invaso di Anconetta: 9,9 milioni di euro per ridurre il rischio idraulico su 140 ettari nella Bassa Padovana. L’opera, in partenza a ottobre, prevede una cassa di laminazione da 2 milioni di metri cubi per mettere in sicurezza il sistema Agno-Guà-Santa Caterina.
È stato affidato l’appalto per la realizzazione dell’invaso di Anconetta, un’opera strategica per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Bassa Padovana.
L’intervento, che interessa i Comuni di Sant’Urbano e Santa Caterina d’Este (PD), prevede un investimento di 9,9 milioni di euro (oltre IVA) e coinvolgerà un’area di circa 140 ettari.
Il bacino, con una capacità di 2 milioni di metri cubi, fungerà da cassa di laminazione per contenere le piene del sistema idraulico Agno-Guà-Santa Caterina, con effetti positivi soprattutto sul tratto del Gorzone a monte della botte a sifone Tre Canne e nella confluenza con il canale Santa Caterina.
“Grazie a quest’opera – ha commentato l’assessore regionale alla Difesa del Suolo, Gianpaolo Bottacin – sarà possibile ridurre sensibilmente il rischio di rotte arginali e garantire una maggiore sicurezza ai cittadini; è un ulteriore tassello del piano regionale di mitigazione del rischio idraulico, che comprende bacini di laminazione ma anche interventi meno visibili come il rafforzamento degli argini e le briglie in montagna”.
I lavori, aggiudicati a un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla Localpal SRL di Campagna Lupia, partiranno a ottobre 2025 e dovranno concludersi entro 427 giorni.