
Un Leone alato alto sei metri campeggia ora ai Laghi di Revine, ma la sua inaugurazione accende le polemiche: Alleanza Verdi e Sinistra protesta contro l’opera, accusata di minacciare la biodiversità di uno dei siti naturalistici più delicati del Trevigiano
L’inaugurazione del Leone alato nei pressi del Borgo di Fratta, avvenuta questo martedì in occasione del sesto anniversario del riconoscimento UNESCO delle Colline del Prosecco, si è trasformata in un momento di tensione politica.
Un gruppo di militanti di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), guidato dal consigliere regionale Andrea Zanoni, ha manifestato contro la collocazione della statua nei Laghi di Revine, area tutelata dalla Rete Natura 2000 dell’Unione Europea.
Con uno striscione recante la scritta “Un sito protetto non è un parco giochi”, i manifestanti hanno denunciato la trasformazione del sito naturalistico in un’attrazione turistica.
“Il Leone alato, alto sei metri su una base di calcestruzzo di trenta metri quadri, è stato collocato in una zona delicatissima dove vivono decine di specie protette, sette delle quali in stato critico,” ha dichiarato Zanoni, che ha già presentato osservazioni ad ARPAV chiedendo lo spostamento dell’opera nel borgo di Fratta.
L’opera, secondo AVS, rischia di compromettere la biodiversità a causa dell’aumento di visitatori, soprattutto nei periodi di nidificazione degli uccelli.
E non si tratta di un caso isolato: la statua rientra in un più ampio progetto di promozione turistica che prevede anche una piattaforma galleggiante di 576 metri quadri e una passerella di 600 metri lungo le rive del lago di San Giorgio.
“Celebrare l’anniversario UNESCO è giusto, ma lo si dovrebbe fare presentando il nuovo piano di gestione del sito, non installando infrastrutture invasive in aree protette,” ha concluso Zanoni.