
In Italia mancano 500 pediatri di famiglia e, secondo le stime, entro il 2028 oltre 2.500 professionisti del settore andranno in pensione.
A lanciare l’allarme è la senatrice Daniela Sbrollini, vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, che denuncia un’emergenza crescente nel nostro sistema sanitario, in particolare in regioni come Veneto, Piemonte e Lombardia.
«Oggi mancano già 500 pediatri – ha dichiarato la senatrice – ma tra tre anni rischiamo di trovarci con migliaia di famiglie senza assistenza pediatrici e il calo demografico non basterà certo a compensare questa mancanza strutturale».

Proprio per questo, Sbrollini ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute, insieme alla collega Sen. Annamaria Furlan, per conoscere quali misure il governo intenda adottare per affrontare una crisi che rischia di compromettere l’assistenza sanitaria ai più piccoli.
«Il pericolo concreto – sottolinea – è che in molte località si debbano sospendere i servizi pediatrici, lasciando le famiglie senza un punto di riferimento fondamentale».
Ma il problema, spiega Sbrollini, non riguarda solo i pediatri.
«La carenza di medici di base è un’emergenza cronica. Ci sono cittadini senza medico di riferimento, e molti ormai rinunciano persino a cercarne uno ; una situazione che mina la tenuta stessa del nostro Sistema Sanitario Nazionale».
Le preoccupazioni della senatrice trovano riscontro anche nei dati diffusi dall’OCSE, secondo cui il 74% degli italiani teme di ammalarsi o diventare disabile, mentre l’80% si dice preoccupato per l’accesso a cure sanitarie di qualità.
Inoltre, solo il 36% dei cittadini sarebbe disposto ad accettare un aumento del 2% delle tasse per migliorare la sanità pubblica, segno di una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni.
«C’è un senso diffuso di abbandono – prosegue la Sen. Sbrollini – e questo colpisce in particolare l’infanzia, una fase delicata in cui la prevenzione è cruciale, senza pediatri non ci sono vaccinazioni, non ci sono controlli, non c’è prevenzione; e senza prevenzione, il sistema sanitario collassa».
Infine, la senatrice richiama il governo alle sue responsabilità: «Le famiglie non possono essere lasciate da sole, serve una programmazione seria, servono risorse e servono subito soluzioni concrete.
Il diritto alla salute è un diritto fondamentale, e il governo ha il dovere di garantirlo»; la situazione appare dunque sempre più critica.
Se non si interverrà presto, le conseguenze sulla salute pubblica – in particolare quella dei più piccoli – rischiano di essere drammatiche.