L'avvocato che patrocinò la causa risponde ai dipendenti del palazzo di giustizia
CAUSA BOOMERANG IN TRIBUNALE, IL LEGALE: "PARCELLA CORRETTA"
"L'Ordine ha liquidato la somma esattamente nella misura richiesta"
TREVISO - (gp) Non si placa la querelle tra i 62 dipendenti del palazzo di giustizia di Treviso, che per una class action (promossa dalla Uil Pubblica Amministrazione) si sono visti recapitare un conto di 19 mila euro quando, dicono, avrebbero dovuto sborsare soltanto 5 euro, e il legale che ha curato i loro interessi di fronte al giudice del lavoro contro il Ministero della Giustizia.
L'avvocato infatti, facendo “espressa richiesta di non far riferimento alle proprie generalità”, risponde in sei punti a quanto sostenuto dai diretti interessati. Oltre a sottolineare che la causa di cui parlano i dipendenti sarebbe diversa da quella per quale era stato conferito l'incarico al legale, l'avvocato sostiene che gli accordi erano diversi: “Pagamento del 10% di quanto si fosse ottenuto dal Ministero della Giustizia, in primo grado e ciò è stato ribadito più e più volte ai ricorrenti in occasione di riunioni assembleari alle quali erano presenti anche le rappresentanze sindacali di Treviso e Venezia Mestre”.
I dipendenti del tribunale avevano affermato che non conoscevano nemmeno questo avvocato il quale sul punto è categorico: “I ricorrenti conoscevano perfettamente il legale che ha patrocinato la causa, essendosi con lui confrontati svariate volte in occasione delle riunioni”.
Ma è sul motivo del contendere, ovvero il denaro che spetterebbe al legale e che cancellieri e funzionari non vogliono pagare, che le posizioni sono estremamente divergenti. Il legale, negli ultimi tre punti, non lascia spazio a interpretazioni: “La causa è stata vinta e i ricorrenti si sono rifiutati di pagare al legale le competenze pattuite. In appello non si sono serviti di nessuna difesa e la procedura si è conclusa con una sconfitta. Di fronte al mancato pagamento, il legale di riferimento ha presentato istanza all'Ordine degli Avvocati di Treviso di liquidazione della propria parcella, che è stata liquidata esattamente nella misura richiesta. Da ciò si evince che il pagamento delle competenze del legale era non solo dovuto, ma anche corretto nel suo ammontare”.
Quei 19 mila euro insomma pare dovranno essere pagati, ma i dipendenti del tribunale non ci stanno, e promettono battaglia.
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