Il 46enne attirato in campagna e picchiato anche con un sasso
VITO LOMBARDI UCCISO A COLPI DI MATTARELLO
La nuova compagna e il marito confessano l'omicidio
I sospetti sono presto caduti sulla coppia: la donna, 42 anni, viveva insieme alla vittima, in un appartamento di Borgo Capriolo, a Santa Bona, insieme a due delle tre figlie avute dal matrimonio con Bonan, 53 anni. Quest'ultimo, benchè la relazione fosse ormai terminata, era rimasto in buoni rapporti con la compagna ed è stato spesso visto ospitato nell'abitazione.
I due portati, portati al comando dei Carabinieri, sono stati interrogati per tutta la notte e per varie ore nella mattinata odierna. Bonan avrebbe ammesso ampiamente le proprie responsabilità, mentre la Lazzarato continuerebbe con alcune reticenze. Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori dell'Arma, coordinati dal comandante provinciale Ruggiero Capodivento, martedì pomeriggio, Bonan e Lazzarato hanno convinto Lombardi a seguirli in bicicletta (non possiedono auto), forse con la scusa di un definitivo chiarimento, e l'hanno condotto in un campo nei pressi di via Pola, in una zona isolata in comune di Villorba, che conoscevano per esservi già stati in passato. Lì, sarebbe stato materialmente Bonan a sferrare vari colpi a Lombardi, impugnando un mattarello di legno, che la moglie aveva portato con sè da casa, e con un grosso sasso, fino a fracassargli il cranio. Poi hanno abbandonato l'uomo in una canaletta di irrigazione lì vicino, gettando nei pressi anche gli oggetti con cui l'avevano percosso. Sarà l'autopsia, in programma martedì prossimo, a stabilire se il 46enne fosse ancora agonizzante o già morto. Così come dovrà essere accertato con precisione il movente del gesto: gli inquirenti escludono motivazioni passionali, più probabili ragioni legate ai soldi e all'utilizzo dell'abitazione (di proprietà dell'Ater e assegnata a Lombardi). Del resto, da quanto appurato anche tramite varie testimonianze, i litigi tra i tre erano frequenti, tanto che più volte erano dovuto intervenire le pattugle delle forze dell'ordine, l'ultima la scorsa settimana. Al momento, non ci sono indizi di un coinvolgimento di altre persone. A Bonan e Lazzarato è contestata l'accusa di omicidio volontario: il pm di turno, Valeria Sanzari, ha firmato i decreti di fermo giudiziario e, nel primo pomeriggio, i due sono stati trasferiti in carcere, lui a Santa Bona, lei alla Giudecca a Venezia.
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