L’incidente più grave a Cortina dove a metà pomeriggio del lunedì appena trascorso durante il quale il 118 è stato allertato da una persona la quale, mentre stava camminando lungo il sentiero numero 9 che da Campo Croce porta al Rifugio Fodara Vedla, si è imbattuta in una persona accasciata a terra, un uomo con la compagna che stava tentando di rianimarlo, nel contempo, non essendoci campo, si stava dando da fare nel cercare copertura di segnale telefonico per dare l’allarme.
Sul posto, in località Bosco de Rudo a 1.950 metri di quota, è quindi arrivato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, affiancato da una squadra del Soccorso alpino di Cortina sopraggiunta in quad.
Purtroppo, al personale medico, immediatamente attivatosi nelle manovre, non è rimasto che constatare il decesso del 65enne di Valle Aurina, provincia di Bolzano.
Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata trasportata al Rifugio Fodara Vedla, dove è stata portata anche la compagna sotto shock, e dove sono arrivati il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cortina e il Soccorso alpino di San Vigilio di Marebbe che ha preso in carico il corpo senza vita dell’uomo.
Decisamente meno severi e dolorosi gli altri interventi: nel primo pomeriggio semprer di lunedì due interventi quasi contemporanei, il primo nel bellunese quando una squadra del Soccorso alpino di San Vito di Cadore è salita in fuoristrada al Rifugio Venezia dove, poco distante, una escursionista tedesca di 51 anni era scivolata riportando una sospetta lussazione del polso. Dopo averle immobilizzato la mano, i soccorritori l’hanno caricata a bordo e trasportata a Vodo al rendez vous con l’ambulanza, partita in direzione dell’ospedale di Belluno.
Sempre nello stesso orario è stato invece attivato il Soccorso alpino del Centro Cadore per un infortunio sotto il Rifugio Baion. Scendendo assieme al marito un po’ fuori dal sentiero in mezzo al bosco, una 70enne di Bovezzo (BS), si era fatta male a una caviglia.
La donna era poi risalita con fatica e propri mezzi poco distante dalla strada.
I soccorritori l’hanno quindi raggiunta e, dopo averle prestato le prime cure, l’hanno imbarellata e trasportata fino alla jeep, per accompagnarla alla macchina, con la quale si è recata autonomamente all’ospedale.
Spostandoci nel vicentino, a Tonezza del Cimone, pressoché contemporaneamente il Soccorso alpino di Arsiero è stato attivato su richiesta dei Carabinieri, per 6 escursionisti, 5 ragazzi e il loro accompagnatore, un 60enne di Campo San Martino di Padova, che si trovavano in difficoltà sulla Strada degli alpini.
Partiti per un giro da Tonezza, i sei erano scesi in Val di Rio Freddo, scegliendo di risalire da un altro percorso. Salendo dal sentiero che porta al Monte Cimone, erano usciti dal bosco cercando di tagliare e si erano persi nell’affrontare il nuovo percorso.
Inoltre, in mancanza di una opportuna pianificazione del giro e non avendo portato con loro acqua e cibo, si erano bloccati affaticati, in particolare proprio l’accompagnatore.
Risaliti alle coordinate del punto, sei soccorritori li hanno raggiunti e hanno provveduto a imbarellare l’adulto, per trasportarlo una mezz’ora fino alla strada, dove è arrivato un pulmino a prendere l’intero gruppo.