Nel pomeriggio di sabato scorso (17) durante opportuni gli servizi di controllo al territorio, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Treviso ha arrestato in flagranza di reato un trevigiano di 65 anni.
L’uomo, è imputato in un procedimento penale per atti persecutori nei confronti di una giovane di venticinque anni e per questo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, invece, gli Agenti della Questura di Treviso lo hanno sorpreso tranquillamente fuori dalla sua abitazione, nelle immediate vicinanze del luogo in cui lavora la persona offesa:
Il tempestivo intervento degli operatori di prevenzione e soccorso pubblico ha scongiurato ogni possibilità di contatto tra il sessantacinquenne, come appena detto, già gravato da precedenti di polizia, e la persona offesa.
Dall’operato volto agli accertamenti di rito è anche risultato che l’uomo, nonostante la misura cautelare in atto, ha comunque continuato a perseguitare la venticinquenne con innumerevoli messaggi e chiamate, utilizzando alcune utenze telefoniche nella sua disponibilità.
Il sessantacinquenne, peraltro, non è nuovo a plateali violazioni delle misure restrittive emesse a suo carico, ad esempio, solo qualche giorno fa, nel corso di un’udienza del procedimento penale che lo vede coinvolto, aveva fatto recapitare un mazzo di fiori alla persona offesa direttamente nelle aule di Tribunale.
Anche in seguito all’attività svolta, l’autorità giudiziaria ha disposto per il sessantacinquenne l’aggravamento della misura degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere.
Pertanto, da lunedì scorso (20) mattina, lo stesso è stato condotto presso la Casa Circondariale di Treviso, dove resterà in attesa delle opportune determinazioni decise dall’Autorità Giudiziaria.