E’ mancato all’età di 84 anni dopo una breve malattia, nella tarda serata di giovedì a Farra di Soligo il Conte Rambaldo Bevacqua di Panigai. Un uomo, tanto importante quanto semplice, generoso e concreto, una persona che superava i suoi problemi anche importanti ed impegnativi, minimizzandoli e risolvendoli con ineguagliabile onestà e professionalità, senza mai fagli pesare sugli altri, anche quando si era accorto che la sua malattia stava per avere il sopravvento sul suo fisico forte e sul suo carattere sempre combattivo.
Il Conte Rambaldo è stato un pioniere della viticoltura eroica, e titolare della storica e prestigiosa azienda vitivinicola “Villa Maria” dell’agriturismo Villa Panigai. Da sempre un grande appassionato di storia; amava raccontare le scoperte fatte negli anni sulla storia della sua famiglia, che affonda le radici dal lontano 1080, oltre che sulle stupente scoperte archeologiche di reperti longobardi che lui stesso aveva scovato nei suoi terreni. Nella grande mansarda sopra la cantina, alcuni anni fa, realizzò un interessante museo dove aveva esposto tutti i ricordi più significativi del suo casato ed anche alcuni dei suoi più prestigiosi ritrovamenti, tra i quali: delle spade e delle punte di lance di origine longobarda, risalenti al VI – VII secolo, dei pugnali ornamentali e stiletti di probabile origine romana.
Anche i figli Falcomario e Francesca ricordano il padre come un genitore sempre presente, non soltanto in famiglia ma anche nel lavoro, lungimirante in tutto, soprattutto nella produzione del prosecco, Per questo motivo, nostro padre, aveva deciso di creare la sua cantina denominata Villa Maria, una realtà oggigiorno conosciuta e molto apprezzata non soltanto in Italia ma anche all’estero.
Una tradizione di famiglia, se si pensa che la prima nostra cantina, l’aveva creata mio bisnonno, a testimonianza di questo, abbiamo ancora incorniciato un primo premio vinto in una rassegna vinicola a Montebelluna, proprio con la dicitura: “Primo premio vino prosecco” nel lontano 1882. “Una brutta notizia per i noi tutti, ha dichiarato il sindaco Mattia Perencin, Farra di Soligo perde uno dei personaggi storici e più rappresentativi della nostra comunità, una persona generosa e sempre pronta a collaborare con le varie iniziative culturali, musicali e sportive del nostro paese”. “Anche per l’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, suo grande amico, il conte Rambaldo è stato un uomo che ha , insegnato a tante persone cosa vuol dire sfruttare nel modo giusto la natura.
Rambaldo aveva un animo alpino –ricorda Gentilini- essendo stato un ufficiale degli alpini, ha portato con se tutte le caratteristiche che fanno parte delle truppe alpine: dedizione, onestà, laboriosità e aiuti alle persone bisognose. Ho perso un grandissimo amico. Io lo chiamavo Rambo, perché era un uomo forte, sempre combattivo e che non si fermava mai di fronte a qualsiasi difficoltà”. Rambaldo lascia nel più profondo dolore, la sua compagna di una vita Giuseppina, i figli Falcomario e Francesca, la sorella Massimilla, i nipoti Elena, Alessandro e Silvia. Il Santo rosario sarà recitato questa sera (venerdì 11) alle ore: 19.30 nella chiesa parrocchiale di Farra di Soligo, mentre i funerali avranno luogo donami sempre nella stessa chiesa alle ore 11.
Diego Berti