Antonio Pone, nuovo Direttore Centrale Entrate e Direttore Venerale vicario INPS

Dal primo gennaio il Dott. Antonio Pone andrà ad assumere l’incarico di Direttore Centrale Entrate INPS.
Si tratta di un incarico di particolare responsabilità, che si aggiunge alla nomina a Direttore Venerale vicario avvenuta lo scorso maggio.
Trevigiano, 54 anni, era tornato in Veneto tre anni fa dopo avere ricoperto incarichi a Milano e a Roma.
Lascerà perciò la guida dell’INPS Veneto, dopo un triennio molto impegnativo e sfidante, caratterizzato dalla pandemia, dal conseguente esplodere della richiesta di ammortizzatori sociali in un contesto di lockdown e di svolgimento dell’attività amministrativa da remoto. Nel corso del 2020 e del 2021 sono state autorizzate ore di cassa integrazione per un valore di oltre venti volte superiore ai periodi pre-Covid.
Nel solo 2020, l’ammontare delle ore è stato superiore alla somma delle ore erogate durante il periodo di crisi 2010-2014. “L’esplodere della crisi unita all’improvvisa necessità di operare da remoto a causa del lockdown poteva costituire una tempesta perfetta” ha dichiarato il Dott. Pone, “sfida che abbiamo saputo raccogliere e vincere grazie ad efficaci scelte organizzative e all’impegno del personale e con soddisfazione posso sottolineare che i tempi di liquidazione degli ammortizzatori sociali in Veneto durante la pandemia sono stati un riferimento per tutto il territorio nazionale”.
Il triennio è stato caratterizzato anche da altri importanti risultati a partire dall’attività di contrasto alle frodi relative all’indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, dove la collaborazione con Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia locale ha dato ad operazioni che hanno avuto risonanza nazionale, con la revoca nel triennio di oltre 20.000 prestazioni indebite e recuperi per importi di diversi milioni di euro.
La valorizzazione del patrimonio da reddito è stata accelerata perseguendo strade nuove come la vendita di complessi immobiliari ad enti locali da questi destinate a edilizia agevolata per finalità sociale, riqualificando al tempo stesso quartieri a rischio degrado. La vendita del complesso “Case Azzolini” al Comune di Verona è stata un caso di scuola e per importo, 8,3 milioni di euro, l’operazione più importante di questo tipo realizzata a livello nazionale. A breve dovrebbe essere oggetto di stipula analoga operazione a Treviso, relativamente al complesso immobiliare situato in via Capodistria e via Albona.
Gli accertamenti sanitari relativi all’invalidità hanno avuto una spinta molto forte alla velocizzazione dell’iter, sfruttando la possibilità fornita dal decreto “semplificazioni” di valutare sulla base della documentazione sanitaria specialistica presentata dal cittadino. “Il Veneto”, sottolinea con soddisfazione il Dott. Pone “è la regione che a livello nazionale fa registrare di gran lunga la percentuale di domande definite sulla base della sola documentazione presentata, senza la necessità di effettuare in ogni caso la visita, che per l’invalido è anche un momento delicato, di esposizione della propria fragilità. E allo stesso tempo, facendo meno visite, quelle svolte possono avere più tempo e maggiore accuratezza, lì dove sono effettivamente necessarie per una buona decisione”. In Italia la media di visite decise “agli atti” è pari al 22%, mentre in Veneto supera addirittura il 70%. “In pratica, in Veneto evitiamo al cittadino il disagio della visita in almeno due casi su tre e la cosa da sottolineare è che i ricorsi presentati sono diminuiti e sono diminuiti anche quelli accolti: segno il sistema migliora l’efficacia delle valutazioni.
Sul piano interno sono proseguite le operazioni di razionalizzazioni logistiche, e sono in dirittura d’arrivo sinergie con Enti Pubblici per ospitare agenzie INPS a Portogruaro, Montebelluna e Bassano, con consistente risparmio di risorse. È stata risolta l’annosa questione della presenza INPS ad Agordo grazie ad un accordo con la Comunità Montana. Da ricordare, inoltre, il recupero della struttura residenziale di Farra di Soligo, messa a disposizione a tempo di record per l’ospitalità ai profughi ucraini e che ora verrà destinata a progetti di formazione e inserimento lavorativo per soggetti diversamente abili. “Abbiamo voluto restituire questo bene alla comunità territoriale dove è inserito, per progetti coerenti con la finalità sociale dell’INPS.”
“Questi risultati sono ancora più importanti se consideriamo la forte contrazione del personale avvenuta nel triennio” sottolinea Pone. In Veneto operano ormai solo poco più di 1.300 dipendenti. Venti anni fa erano oltre 2.100, e non erano ancora stati assorbiti INPDAP ed ENPALS.

Filippo Pagano nuovo direttore INPS Veneto

Nel triennio si sono registrate solo uscite di personale, accelerate da “Quota 100”, e nessuna nuova immissione. Il saldo negativo nel periodo è pari a oltre il 20%. Uno studio di Confartigianato dimostra come in Veneto operano un numero di dipendenti INPS inferiore rispetto a qualsiasi altra ragione d’Italia, se rapportato al numero dei lavoratori attivi, al numero delle aziende servite, al numero dei lavoratori autonomi iscritti.
Ed è significativamente più alta la percentuale di funzionari provenienti da fuori regione, che potrebbero in futuro chiedere un avvicinamento o un ricongiungimento familiare.
“E’ urgentemente necessario implementare questi organici per riuscire a garantire un livello di servizio efficace a cittadini ed aziende venete, che lo meritano”, sottolinea ancora il Dott. Pone; “Lascio il Veneto consapevole che l’immagine e la reputazione dell’INPS si è accresciuta nel triennio per effetto di questi risultati” – conclude il Dott. Pone – è importante fare ma è anche importante comunicare ciò che si fa. Ringrazio perciò in particolare la stampa e i media perché, specie nella fase più acuta della pandemia e della crisi, ci hanno consentito di comunicare efficacemente con i cittadini e di rassicurarli sulla tempestività con la quale stavano venendo pagate le prestazioni di cassa integrazione o i bonus emergenziali.”
Ad Antonio Pone in Veneto subentrerà il dott. Filippo Pagano, 49 anni, originario di Lecco e che viene da esperienze di direzione provinciale in Lombardia e poi da incarichi presso la direzione generale dell’Istituto.