Isidoro Rebuli, da pochi giorni nuovo presidente del Coordinamento veneto delle Strade del Vino: “Un’occasione per riflettere sul futuro e sulla valorizzazione di una delle più importanti forme di turismo emergente”.

Una ricerca articolata che punta alla valorizzazione delle potenzialità di un territorio; un libro che contiene le strategie possibili per la rigenerazione del tracciato della Strada del Vino più antica d’Italia, con particolare riferimento alle Botteghe del Vino, autentiche icone identitarie. Martedì 28 novembre 2023 alle ore 18:00 presso Villa Brandolini a Solighetto di Pieve di Soligo sarà presentata alla cittadinanza, e soprattutto ai soci dell’Associazione Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene la ricerca, contenuta nel volume “Strada del Prosecco: un museo diffuso”, frutto del lavoro di PierAntonio Val professore allo Iuav di Venezia e di Gian Maria Casadei Dottore di ricerca sempre allo Iuav di Venezia.

Sarà l’occasione per passare in rassegna, valutare e discutere dei “progetti di rigenerazione” proposti per una “architettura dialogante”. Interverranno tra gli altri, Marta Mazza, segretaria regionale del Ministero della Cultura per il Veneto e Isidoro Rebuli, presidente della Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene e di fresca nomina alla presidenza del Coordinamento delle Strade del Vino del Veneto: “Un’ottima occasione per puntare i riflettori su una realtà, quella della Strada del Prosecco e Vini dei Colli di Conegliano e Valdobbiadene – spiega Rebuli – che vanta un primato a livello nazionale, visti i suoi 57 anni di vita, e che è stata al centro di un importante protocollo tra IPA Terre Alte della Marca Trevigiana e l’ateneo Iuav di Venezia, dal quale è nata una ricerca preziosa per l’impatto che potrà avere a livello comunicativo e di percezione, oltre naturalmente per la promozione sostenibile del paesaggio e per un incremento delle microeconomie locali”.

Tutti concetti fondamentali per innescare una modifica delle dinamiche turistiche facendo leva sugli elementi qualificanti per la promozione sostenibile del paesaggio, della sua storia, delle sue tradizioni e dei suoi prodotti: “Sono onorato di essere stato nominato presidente del Coordinamento veneto delle Strade del Vino – continua Isidoro Rebuli – che riunisce nove realtà e che si pone l’obiettivo di sostenere e valorizzare una delle più importanti forme di turismo emergente. L’intento è quello di operare, in stretta collaborazione con la Regione, per promuovere un’offerta turistica integrata, senza dimenticare l’importanza della formazione degli addetti ai lavori. Stiamo lavorando alla bozza di programma del Coordinamento, che diffonderemo quanto prima. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente uscente Paolo Menapace per l’impegno profuso”.

Memoria-paesaggio e rigenerazione sostenibile sono le parole chiave della ricerca contenuta nel libro “Strada del Prosecco: un museo diffuso”, che prevede nelle sue linee di intervento la riqualificazione dell’itinerario stradale, possibili ampliamenti architettonici alle Botteghe del Vino per integrare nuove funzioni legate alla sosta e infine diverse strategie di rigenerazione. Lo scopo è quello di aumentare il valore percepito della Strada del Prosecco e del marchio come elementi qualificanti per concorrere a realizzare una avanzata narrazione efficace e sostenibile del paesaggio, oggi patrimonio UNESCO.

Il volume, oggetto di una veloce ristampa, a misura del successo della pubblicazione – Anteferma Edizioni (casa editrice specializzata in architettura, con una spiccata attenzione per i temi della sostenibilità e dell’innovazione) -, sarà presentato dal professor PierAntonio Val. Dialogherà con l’autore il giornalista e conduttore televisivo Daniele Marcassa.

Interverranno inoltre Marta Mazza, segretaria regionale del Ministero della Cultura per il Veneto, Stefano Soldan, Sindaco di Pieve di Soligo e presidente dell’IPA Terre Alte della Marca Trevigiana e Giuliano Vantaggi, site manager dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Ingresso libero.