L’intervista rilasciata da Isabella Scortegagna, portavoce del Circolo di Europa Verde – Verdi Treviso, a Radio Veneto Uno

I manifesti comparsi a Treviso, fatti affiggere da pro vita&famiglia, dipingono due mani, mani di donna, che costringono un bimbo in lacrime a mettere un fiocco rosa e il rossetto.
Una mano ha addirittura lo smalto color arcobaleno. Che cosa significa questa immagine?
E’ il quesito che si sono posti Isabella Scortegagna portavoce e Luca Saccone – Co-portavoce del Circolo di Europa Verde – Verdi Treviso.

Luca Saccone co-portavoce del Circolo di Europa Verde – Verdi Treviso

Secondo quelli di pro vita&famiglia significa che le nostre famiglie sono sbagliate, perché magari comprendono due mamme, o due papà o due persone che magari non si sono sposate. Significa che le nostre famiglie sono violente, perché costringiamo i nostri figli e le nostre figlie a indossare cose che non vogliono mettere, o a fare cose che non vogliono fare.
Il Circolo di Europa Verde – Verdi di Treviso non ci sta e ha organizzato un colorato e partecipato flash mob di sensibilizzazione, per non dire di protesta, in Piazza Martiri di Belfiore nel rione di S. Maria del Rovere del capoluogo della Marca dove uno di questi manifesti è rimasto in bella vista per giorni. Noi oggi siamo qui – hanno congiuntamente dichiarato la portavoce Scortegagna e il co-portavoce Saccone – ci preme rispondere che le nostre famiglie sono amore: sono amore perché comprendono due persone che si amano e amano i loro figli e le loro figlie.
Le nostre famiglie sono libere: perché lasciano i figli liberi di esprimersi, di vestirsi come preferiscono e di fare le attività che preferiscono. Se un bimbo vuole vestirsi di rosa, dove sta il problema? Se una bimba vuole giocare a rugby, che problema c’è? Il problema è solo dell’associazione pro vita&famiglia, che ha paura dell’amore, e che ha paura della libertà.
Quando mio figlio sarà grande, sarò felice quando mi dirà che ha trovato una persona che ama, qualunque sia il suo orientamento. Spero anche che, quando sarà grande, avrà la possibilità di sposarsi con chi vuole e di avere figli con chi vuole, anche se deciderà di passare la sua vita con un uomo.
Perché io sono sua madre e voglio il meglio per lui, qualunque cosa scelga di fare. Invece ora in Italia, un paese occidentale che dovrebbe garantire la parità di diritti, non abbiamo un matrimonio paritario per gli omosessuali, né la possibilità di adottare. Questa è una grande vergogna per l’Italia. Oggi noi siamo qui per dimostrare, senza tanti giri di parole – continuano la portavoce Scortegagna e il co-portavoce Saccone – che un’altra Italia è già qui. Queste sono le nostre famiglie arcobaleno e per questo abbiamo deciso di mostrarci colorati, spensierati e liberi di baciare chi amiamo.
I manifesti dell’associazione pro vita&famiglia hanno come slogan: “basta confondere l’identità sessuale dei bambini. Stop gender.” Nel sito dell’associazione, si chiede al governo “l’impegno a nominare un nuovo Ministro dell’Istruzione che sia apertamente schierato a favore della libertà educativa della famiglia e che abbia il coraggio di bloccare qualsiasi incursione ideologica e politica all’interno delle scuole dei nostri figli, specialmente quelle fondate sull’ideologia gender” e ancora più avanti si legge “ogni giorno in centinaia di scuole italiane si svolgono lezioni, attività, corsi su “affettività e sessualità” profondamente intrisi di ideologia gender.”
Ma cosa sarebbe questa teoria gender?
Il punto è che non esiste, né è mai esistita nessuna teoria gender. Nelle scuole italiane non si insegna la teoria gender: anzi, in Italia nemmeno esiste un programma di educazione all’affettività e alla sessualità, ma sono le singole scuole a doversi attrezzare con progetti ad hoc.
Oltre che violenti e scorretti, i contenuti dei manifesti sono lesivi e offensivi, pertanto inaccettabili e illegali in base all’art. 1 comma 4 bis della legge n.156 del 9 novembre 2021 recante disposizioni urgenti in materia di infrastrutture. La norma recita: “è vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili o politici, del credo religioso oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche.” Quindi – concludono Isabella Scortegagna portavoce e Luca Saccone – Co-portavoce del Circolo di Europa Verde – Verdi Treviso – questi manifesti non sono un esempio di libertà d’espressione, come sostiene pro vita&famiglia. Sono invece lesivi della dignità e dei diritti di quelle persone che non si omologano alla famiglia di stampo patriarcale.