L’aumento al 30% dei dazi doganali statunitensi colpisce oltre 400 imprese manifatturiere di Padova, con più di 3.500 addetti coinvolti, mettendo a rischio l’export locale e la stabilità occupazionale in un momento già difficile per il settore.
Oltre 400 imprese manifatturiere del Padovano che esportano verso gli Stati Uniti sono direttamente coinvolte nell’attività di vendita dei loro prodotti oltreoceano, impiegando più di 3.500 addetti.
Secondo dati Istat, su circa 10.200 imprese manifatturiere della provincia, il 22,3% esporta nel mondo, e di queste circa il 14% è esposta al mercato statunitense, come rilevato dall’istituto Tagliacarne. Complessivamente, Padova ha esportato prodotti per un valore di 1,24 miliardi di euro negli Usa nel 2024.
L’introduzione di un incremento al 30% dei dazi doganali da parte degli Stati Uniti rischia di mettere in seria difficoltà queste imprese e i loro lavoratori, creando un ulteriore ostacolo alla ripresa di un settore produttivo già in affanno dopo la fase post-Covid.
Dal punto di vista economico, la situazione appare complessa: secondo Banca d’Italia, circa il 43% delle esportazioni italiane verso gli Usa riguarda prodotti di alta qualità, e un altro 49% prodotti di qualità media.
Questi beni sono per lo più destinati a clienti con reddito elevato, che potrebbero risultare meno sensibili a un aumento di prezzo causato da barriere doganali.
Tuttavia, anche nel caso in cui le aziende riescano a contenere l’impatto assorbendo parte dei costi, la sostenibilità finanziaria rimane un’incognita importante.
Questa situazione proprio non ci voleva, e non ce l’aspettavamo,” dichiara Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo; “Il problema si somma alle difficoltà che le imprese locali stanno incontrando anche con la Germania, un altro partner commerciale chiave; serve un intervento deciso del Governo a sostegno del manifatturiero, sia con ammortizzatori sociali per fronteggiare il calo produttivo e occupazionale, sia con politiche serie di rilancio.”
Montagnin sottolinea inoltre la necessità di diversificare i mercati, puntando su India, paesi BRICS, Medio Oriente, Sud America ed Estremo Oriente, attraverso politiche industriali coordinate e una forte promozione del Made in Italy nel mondo.
La doppia crisi – legata da un lato ai dazi americani e dall’altro alla stagnazione in Germania – unita al problema del mancato ricambio generazionale nelle filiere produttive, rischia di compromettere una tradizione manifatturiera storica e fondamentale per l’economia locale e nazionale.
Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che ciò accada, per il bene delle nostre comunità e di un’Europa in cui l’Italia è ancora oggi il secondo paese manifatturiero”, conclude Montagnin.

Interscambio commerciale Padova -Stati Uniti – Anno 2024 e variazioni su 2023

SETTOREValore 2024 (mln. €)Inc. % sul totaleVAr. % sul 2023
Macchinari e apparecchi47238,1%10,4%
Prodotti delle altre attività manifatturiere33427,0%12,2%
Prodotti alimentari, bevande e tabacco665,3%5,8%
Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori635,1%-62,6%
Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi625,0%-6,3%
Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti514,1%51,6%
Apparecchi elettrici463,7%-18,4%
Sostanze e prodotti chimici322,6%2,7%
Computer, apparecchi elettronici e ottici282,3%3,0%
Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici231,8%118,0%
Mezzi di trasporto221,8%1,1%
Prodotti dell’editoria e audiovisivi; prodotti delle attività radiotelevisive191,5%-10,9%
Legno e prodotti in legno; carta e stampa131,1%46,8%
Totale*1.240100,0%0,4%

* Il totale non coincide con la somma dei valori dei singoli settori in quanto sono stati riportati in tabella solo i settori che rappresentano almeno l’1% delle esportazioni complessive.

Elaborazioni Ufficio Studi CNA Padova e Rovigo su dati Istat