All’interno del progetto Sile Garden promosso dal Comune di Treviso per ridare impulso alla città, sanare definitivamente la zona, ieri sera si è potuto godere di uno spettacolo culturale particolare: le ballerine della scuola di danza Sueños y Son, sorrette dalla maestra  Carla Povellato con il valido supporto di Eleonora Zannini, si sono prodigate in una esibizione che ha catturato l’attenzione degli spettatori e dei passanti.

Il posto scelto per il progetto Sile Garden è importante nella storia di Treviso: l’altura di Sant’Andrea è stato infatti il primo luogo in cui si sono stabiliti i Paleoveneti, 15 secoli prima di Cristo. Altro evento più recente, ma macabro, là su quel rivale di Sant’Andrea, era il 1903, avvenne “il delitto della contessa Onigo”: con due colpi di scure, l’ultima erede del conte Guglielmo, avara e scostante, ebbe la testa tagliata da parte del contadino che le aveva appena tagliato l’erba.

Ma veniamo al Rio Gitano: Come noto, il Flamenco è una danza di origine andalusa generata da un canto intimo, nell’esigenza di sfogare privatamente gioie e dolori, uno sfogo emozionale della minoranza gitana. L’unico supporto di accompagnamento era il battito delle mani, o dei piedi sul terreno. Sviluppatosi a Siviglia, si allargò all’intera Spagna nell’impresa dei cafés cantantes. Oggi è apprezzato spettacolo.

Non era solo da assistere allo spettacolo però, è stata socializzazione, Tapas, cicchetti iberici a profusione!      

La manifestazione è segno tangibile del desiderio che la città sia ben frequentata, di dar spazio alla cultura, tener lontana la droga, godere del vivere gentile. Ancora questo non è del tutto raggiunto (durante lo spettacolo di quelle danzatrici impegnate, alcuni ragazzi passavano loro accanto, perfino in bicicletta). Peccato!   

                               Paolo Pilla